Cosa non torna nei dati sull’allarme vaiolo delle scimmie

“Durante la conferenza stampa (dell’Oms di dichiarazione dell’emergenza sul vaiolo delle scimmie) è stato riportato “che il 3,7% dei casi si traduce in un decesso, il che è più alto di quanto affermato per il COVID all’inizio: 14.000 casi e 524 decessi (la maggior parte nei bambini) nel 2024. Ciò è estremamente improbabile per una serie di motivi”, denuncia la dottoressa Meryl Nass (qui).

“Nelle 2 ore da quando l’OMS ha annunciato i numeri sopra nella sua conferenza stampa del 14 luglio, i numeri dell’OMS (in un comunicato stampa) sono aumentati: oltre 15.600 casi e 537 decessi.

a) Questo è 20 volte più alto del tasso di mortalità per l’epidemia di vaiolo delle scimmie del 2022-23

b) Ottenere un tasso di mortalità accurato nella Repubblica Democratica del Congo, dove ci sono poche strade e pochissime infrastrutture moderne, è impossibile. Infatti, il dott. Ogoina, presidente del comitato di esperti dell’OMS, ha affermato nella conferenza stampa di oggi che i casi sono sottostimati. Ha anche notato che alcuni decessi hanno riguardato pazienti con malattia da HIV in fase avanzata.

c). Inizialmente ci è stato detto che il vaiolo delle scimmie aveva un tasso di mortalità dell’1-10% in Africa, il che potrebbe essere vero o meno, ma il tasso di mortalità in Occidente era più simile allo 0,1%

Il dott. Ogoina ha anche affermato che questa è una “nuova forma di vaiolo delle scimmie” con “lesioni atipiche”, quindi ciò di cui abbiamo bisogno è esaminare il genoma e farci un’idea della sua origine”

L’OMS ha segnalato 4.594 casi sospetti di poxvirus delle scimmie in Africa e 171 decessi associati, il che implicherebbe un tasso di mortalità del 3,7%”, si legge “Guida rapida per l’identificazione differenziale delle tipiche lesioni causate dalla zoonosi del poxvirus delle scimmie e da altre lesioni vescicolo-pustolose” (la potete scaricare qui). “Ci sono diversi aspetti che devono essere presi in considerazione prima di considerare che questa sia la mortalità associata alle infezioni da questo virus negli esseri umani:

  1. le diagnosi non sono state confermate
  2. non sono presenti comorbilità, stato immunitario o fattori come come la malnutrizione, che può causare stratificazione dei dati.

Quasi di regola, i casi di infezione da poxvirus delle scimmie sono lievi e le persone guariscono in poche settimane”.

“Ecco il vaccino LC16 che si sta pianificando di utilizzare: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7115618/ “, continua Merryl Nass.

“L’altro vaccino che vogliono lanciare è denominato “MVA-BN”. Questo è uno dei 3 nomi precedenti di Jynneos, prodotto da Bavarian Nordic, e il governo degli Stati Uniti ha acquistato decine di milioni di dosi di questo vaccino negli ultimi 20 anni”.

Il dott. Eugenio Serravalle spiega (qui) che tre grafici possono aiutarci a capire l’entità della emergenza; il primo illustra i “casi confermati giornalieri” in tutto il mondo secondo Our World in Data

“Il “picco” di fine di luglio rappresenta – secondo OWID – un tasso di 0,0002 decessi per milione di persone.

Sono 0,0002/1.000.000 di persone, o 1 su 5 miliardi di probabilità di morire di mpox secondo gli attuali tassi di “casi” e “morti”.

Con un grafico ancora più chiaro Edouard Mathieu, Fiona Spooner, Saloni Dattani, Hannah Ritchie and Max Roser (2022) – “Mpox” Published online at OurWorldInData.org. dimostrano perché queste pessime tattiche servono solo a spargere la paura.

“Dopo l’esperienza della COVID-19, ed a causa degli evidenti e noti conflitti di interesse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le dichiarazioni di emergenza come quella appena emanata, sollevano preoccupazioni comprensibili e fondate. Tuttavia, poiché il virus del vaiolo delle scimmie può essere trasmesso solo attraverso il contatto diretto con fluidi corporei, la sua capacità di diffusione è molto inferiore a quella dei virus trasmessi per via aerea e pertanto, non sembra che possa essere lui il protagonista di una riedizione di quanto avvenuto nel 2020-2021. Non bisogna però abbassare la guardia, lo scetticismo verso queste decisioni dell’OMS deve trasformarsi in reazioni e azioni sempre più concrete e necessarie”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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