Germania: in arrivo il green pass delle case, il passaporto climatico per l’edilizia, che farà alzare ancora di più i prezzi

Lo chiamano Gebäuderessourcenpass, passaggio di risorse per l’edilizia, e darà un punteggio al modo cui sono stati prodotti i materiali da costruzione. Viene introdotto dopo il Qualitätssiegel Nachhaltiges Gebäude, Sigillo di qualità per edifici sostenibili, che è già in vigore. L’obiettivo dichiarato è sempre nobile quello di ottenere un controllo ancora migliore sul bilancio di CO₂ nel settore edile, peccato che a farne le spese siano le persone già in difficoltà.

“Nell’ambito del Green Deal della Commissione UE, da diversi anni si discute del “Digital Building Logbook”. Si tratta della tessera per le risorse edilizie della Società tedesca per l’edilizia sostenibile (DBNG)”, denuncia The Epoc Times.

“In conformità con i requisiti dell’UE, il governo semaforo ha già incluso nell’accordo di coalizione un simile permesso di costruzione per le nuove costruzioni a partire dal 2025. La tessera per le risorse edilizie, il green pass delle case o passaporto climatico, come lo si voglia chiamare, diventerà rilevante un po’ più tardi per i proprietari di edifici esistenti. L’UE vuole distribuire il “logbook” gradualmente a partire dal 2028.

Questo certificato digitale dovrebbe documentare le informazioni sui materiali utilizzati nell’edificio. Ciò riguarda soprattutto la loro origine e, di conseguenza, il loro bilancio specifico di anidride carbonica (CO₂). Ciò dovrebbe derivare dalla produzione, dai trasporti e da un ciclo di vita di 50 anni. Il passaporto dovrebbe anche rivelare la riciclabilità dei materiali.

Ciò significa che i costruttori dovrebbero utilizzare i materiali da costruzione nel modo più parsimonioso e consapevole possibile. L’UE vuole dare un ulteriore contributo alla riduzione delle emissioni nel settore edile per contrastare il cambiamento climatico.

Lo ha annunciato a maggio la ministra dell’edilizia della NRW Ina Scharrenbach (CDU): “Finora l’attenzione si è concentrata sul consumo di CO₂ di un edificio durante il funzionamento. In futuro si tratterà di misurare l’impronta di carbonio di un edificio durante il suo intero ciclo di vita, compresa la riutilizzabilità delle sue parti”.

Il vantaggio: con una documentazione precisa dei materiali utilizzati, gli edifici demoliti possono essere riutilizzati in modo più mirato. L’obiettivo qui è quello di avere meno rifiuti possibili e quanti più materiali riciclabili possibile nel settore edile. Idealmente, un’economia circolare senza rifiuti dovrebbe essere creata secondo il cosiddetto “principio dalla culla alla culla”, o la cosiddetta costruzione circolare.

L’ingegnere ed esperto di energia Timo Leukefeld  ha detto: “Costerà ancora di più e si costruirà ancora meno”.”

Fonte

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