Bisogna resistere a tutto questo grande carosello perché ovviamente la direttiva è un regalo a tutti quelli che si occuperanno del cosiddetto adeguamento alla direttiva, perché ci saranno architetti, studi, aziende di costruzione che si occuperanno di fare questi interventi come il famoso cappotto termico e altre cose di questo genere che ovviamente non servono a assoluta non serve nulla ma costano tantissimi”, denuncia l’avv. Fusillo.
Le statistiche che stanno circolando sono per cui il costo di questa operazione per tutto il patrimonio immobiliario italiano sarebbe un multiplo del PIL, ci vorrebbero centinaia di anni per ammortizzare questo costo e bisogna stare attenti a che cosa puntano, il vero motivo, a parte la mancia, è quello di raggiungere un effetto fondamentale voluto dai responsabili dell’Unione Europea, cioè raggiungere l’effetto di far indebitare tutti quanti e soprattutto gli italiani, perché gli italiani come sappiamo sono il paese europeo con la maggior quota di risparmio, quindi questo risparmio deve essere eliminato, deve essere utilizzato verso altri proprietari, il famoso non avrete più nulla e sarete felici.
Soprattutto raggiunto lo scopo di indebitare tutti gli italiani col sistema bancario, perché il grosso di quelli che si adegueranno a queste idiozie probabilmente farà un prestito bancario mutuo con un’ipoteca iscritta sulla casa per adeguarsi a questa direttiva e questo far sì che da che siamo un popolo di proprietari diventeremo un popolo di debitori e questo è lo scopo reale della direttiva, non c’entra niente l’ambiente, l’inquinamento, queste sono tutte sciocchezze ovviamente, lo scopo reale è questo ed è da mettere in collegamento con la finalità più volte espressa per esempio da World Economic Forum ma anche da altre persone del genere di eliminare la proprietà privata, uno dei passaggi fondamentali è per evitare che le persone siano schiave sostanzialmente del sistema bancario perché dovranno necessariamente pagare le quote di ammortamento dei mutui che serviranno per implementare queste norme.
Che fare? Bisogna resistere, evidentemente bisogna resistere. La prima cosa da fare, francamente, è disobbedire, la direttiva non è entrata in vigore, dovremmo vedere quale sarà il testo definitivo e quindi in base a quello calibrare le azioni concrete.
Però una delle cose che sono la reazione più semplice è non fare nulla, quando verrà l’amministratore del condominio magari spalleggiato dall’architetto di turno a dire adesso facciamo il cappotto termico, ce la dite, questo altro, bisogna dire no, semplicemente, non facciamo, c’è la direttiva, ma non ce ne importa nulla.
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