“Un rischio da considerare è che, qualora si diffondesse il timore e un’alta percentuale della popolazione decidesse di vaccinarsi, si potrebbe generare una vera e propria epidemia di un tipo di vaiolo umanizzato, simile a ciò che è accaduto con il COVID-19”, denuncia la dott.ssa Natalia Prego Cancelo.
“Quando si superano le soglie critiche di vaccinazione, che solitamente corrispondono a più del 50% della popolazione vaccinata in una determinata fascia di età, può verificarsi la diffusione di questi messaggeri virali. Questi messaggeri, che sono essenzialmente portatori di informazioni, potrebbero veicolare un virus dermatologico umanizzato, potenzialmente scatenando un’epidemia.
In particolare, il rischio aumenta quando queste informazioni virali entrano in un corpo indebolito o vulnerabile a causa di uno stato di paura preesistente nella persona e nella società.
Ciò che realmente produce una malattia è proprio questo indebolimento delle nostre difese, che ci rende suscettibili a ciò che ci circonda, come tossine, microbi, ecc. È importante quindi avvisare le persone di mantenere la calma e di comprendere davvero cosa sta succedendo, cosa che purtroppo spesso non accade in medicina.
Tutti i vaccini proposti contro il vaiolo delle scimmie, che il principale esperto in questo campo sconsiglia fortemente, possono provocare numerosi effetti avversi, tra cui miocardite e infarto del miocardio, causando quindi danni al cuore”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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