Il Comitato Ascoltami nato da una tragedia personale di danno da vaccino ha aiutato migliaia di persone

“Sono Federica Angelini”, ricorda la fondatrice del Comitato Ascoltami, che ha aiutato tantissimi danneggiati da vaccino. “Sono una danneggiata da vaccino anti-covid-19.
No, non ho una correlazione, ma la mia vita dalla notte del 22 marzo 2021, dopo la prima ed unica dose di Astrazeneca, è rovinata.
Brucio da allora, da tre anni, da mille e ottanta giorni, ogni giorno. Vivo immerso in un fuoco perenne che ha carbonizzato i miei sogni, i miei progetti, la mia salute.
Brucio nella pelle e negli organi interni un fuoco perpetuo.
Sono una di quei 50 milioni di italiani che hanno assolto il proprio dovere morale e civile di vaccinarsi, così come aveva fingendo di non imporre il presidente Mattarella.
Nonostante la solitudine profonda, gli iniziali accessi al pronto soccorso, ogni volta ugualmente traumatici, perché nessuno capiva cosa accadesse al mio corpo, ma tutti concordi nel mantra «Non può essere il vaccino», nonostante quasi nessuno parlasse di danno da vaccino, ma solo di un fiore meraviglioso che avrebbe protetto i più deboli, nonostante amici e conoscenti, pur avendo il mio danno forte, palese, quotidiano sotto gli occhi, negassero l’evidenza, non mi sono arresa.
Ad agosto 2021 rilascio un’intervista al quotidiano l’Arena di Verona, vincendo la mia timidezza e profonda riservatezza, perché speravo che la verità della mia storia potesse servire ad altre persone nella mia stessa situazione, e così è stato. Una persona, dieci, cento, un giorno alla volta siamo ormai migliaia. Non mi sono arresa il mio destino di vittima negata e abbandonata dalle istituzioni, psichiatrizzata, ridicolizzata, etichettata come fake news. Nonostante tutto il dolore, lo sconforto, il senso totale di abbandono, nonostante i momenti di completa disperazione, mi sono rimboccata alle maniche e, assieme ad altre persone che mi hanno contattata dopo quella prima intervista, ho fondato, il 5 ottobre 2021, un comitato di cittadini danneggiati dal cosiddetto vaccino anticovid-19.

L’ho chiamato Ascoltami ed ho iniziato ad ascoltare.

A tentare disperatamente di salvare tutte quelle persone che chiedevano aiuto a me, che non sono nessuno. A tentare di salvarmi. A novembre 2021 il Comitato scrive al Presidente della Repubblica Mattarella per chiedere un intervento tempestivo a tutela della salute di chi, come noi, l’aveva persa per aderire alle sue indicazioni. Di tempestivo abbiamo ricevuto solo il silenzio assordante.

Andiamo avanti. Novembre 2021, colloquio informale in Senato con alcuni senatori. Mi hanno detto che per lo Stato italiano noi non siamo previsti. Lo Stato italiano non ha previsto un numero indicibile di persone da prendere in carico dopo averle ammalate. Non ha previsto la disperazione delle mamme, di ragazzi caduti a terra per sempre sul pavimento delle loro case o trovati morti sul divano o nei loro letti. Figli, non numeri all’interno di statistiche, figli. E ancora, lo Stato non ha previsto cittadini che hanno deciso che era meglio togliersela una vita che non valeva più la pena di essere vissuta. Questo inferno lo Stato italiano non lo ha previsto, dicono.

Il Comitato Ascolta mi ha cercato informazioni e risposte. Abbiamo organizzato webinar informativi con medici per provare a capire se esistono possibili cure. Ma non dovrebbe farlo lo Stato.

Abbiamo attivato uno sportello psicologico per tentare quantomeno di rielaborare le innumerevoli ferite della psiche dopo mesi, anni ormai di ostracizzazione, dolori cronici, disabilità, medici di base che ci invitano a cambiare medico perché non sanno cosa fare e hanno paura a certificare il danno per le ritorsioni e i controlli che immediatamente arrivano.

Ma non dovrebbe essere lo Stato a riparare il danno del nostro corpo e delle nostre anime? Siamo per far partire due progetti di ricerca, per capire qualcosa di più dell’inferno in cui riversano i nostri corpi.

Ma ancora, lo Stato dov’è? È normale che sia un comitato a cercare soluzioni per un danno inflitto dallo Stato italiano? Alcune chiese ci hanno chiuso le porte, ma alcuni religiosi ci hanno sostenuto e continuano a farlo, perché anche il nostro spirito soffre, non solo la nostra carne e i nostri pensieri. Non siamo numeri, anche se siamo tanti, tantissimi.

Abbiamo uno sportello legale perché ottenere un indennizzo è un’impresa praticamente impossibile, il risparmio lacrime e frustrazioni di molti di noi con la salute persa e le tasche vuote.

Trovano l’ennesima porta in faccia davanti alla Commissione, che dovrebbe valutare su tabelle dove compaiono l’asma e la sinusite, ma non la neuropatia delle piccole fibre, le miocarditi o le centinaia di altre patologie che la stessa Pfizer elenca nel suo bugiardino. Non ci arrendiamo. Alla luce di quanto è emerso dall’inchiesta di Fuori d’Ai Coro, con Avvocati Liberi, insieme a Osa Polizia e al Sindacato dei Finanzieri Democratici, abbiamo denunciato Speranza e Magrini, ora iscritti nel registro degli indagati anche per omicidio.

Il 12 gennaio eravamo a Roma, davanti alla Procura per chiedere la non archiviazione delle indagini, insieme a tante associazioni e cittadini amici. Abbiamo anche bussato alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e siamo in attesa di risposta, perché i diritti fondamentali e universali dell’unione tra persone, danneggiate e non, vaccinate e non, persone insieme, perché la verità è di tutti, è un bene comune e prezioso. Il Comitato Ascolta mi dice sì alla verità e alla giustizia per ogni persona danneggiata dal vaccino anti-Covid, sì alla verità e alla giustizia per ogni cittadino indivisa e non ostracizzato, vessato, ricattato, sì a verità e giustizia per tutte le persone decedute dopo il vaccino e per i loro familiari. Sì, a verità e giustizia perché i responsabili dei delitti denunciati devono sottostare soltanto alla legge.

Non ci fermiamo finché non otterremo verità e giustizia per tutti”

Fonte

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