“Io inseguo la verità, perché la verità non può essere archiviata”, Raffaella Regoli

“È vero, si cammina su un filo, no? A destra c’è il precipizio, a sinistra c’è il mainstream e poi però dall’altro lato ancora c’è chi fa il contro-informazione”, denuncia Raffaella Regoli in un recente convegno a Trieste.

“Oggi secondo me è importante che si capisca il lavoro, anche il sacrificio che si fa. Sicuramente chi mi avvicino o chi l’ha visto in questi anni, l’ha visto insieme a me, E’ importante che queste realtà arrivino nel mainstream e arrivino nelle televisioni, arrivino dappertutto perché oggi la cosa è in effetti più felice, a distanza di questo che abbiamo vissuto, che stiamo vivendo, che è un’epoca di passaggio ma credo che sia solo prodroma di qualche altra cosa, perché è chiaro che quando sembra che c’è una stasi di fatto poi vengono cambiate le regole e si cambiano le regole perché la loro verità diventa ancora più vera oltre la menzogna, come diceva Goebbels, di fatti la verità 10, 100, 1000 volte e quella realtà la menzogna 10, 20, 100 volte e quella menzogna diventa una realtà.

E allora noi abbiamo vissuto dentro questa gabbia, ogni tanto penso che è un po’ come il… avete presente il cubo di plexiglass in cui c’è la Apple, non so se l’avete visto, New York. Allora sembra dove tutto è trasparente, dove tutto c’è connessione, poi alla fine invece siamo prigionieri. Quando io ho scelto questa copertina l’ho scelta perché con la sospensione che tanti di noi hanno vissuto, tanti hanno avuto il coraggio di viverla questa sospensione e quindi diciamoci bravi innanzitutto ognuno di noi perché siamo stati capaci di farlo.

Perché oggi i dati ci dicono che 45 milioni di persone si sono vaccinate in questo paese e in Germania solo 5 milioni. Forse qualcosa vorrà dire, ma poniamo pure che di questi 45 milioni non tutti siano reali, no?