Caso Camilla Canepa: “In nessuno degli accessi al pronto soccorso viene segnalato dai medici, che l’hanno avuta in cura, che la paziente era stata vaccinata pochi giorni prima …e la cosa secondo me è molto grave”, la denuncia del dott. Paolo Schicchi

Il dottor Paolo Schicchi torna sul caso di Camilla Canepa di Genova, morta a seguito degli effetti avversi della vaccinazione Covid, dopo varie richieste di accesso al pronto soccorso, che hanno portato a un ricovero quando ormai la situazione era irreversibile. “Sono stati accusati i 5 medici che hanno prestato le cure a questa povera ragazza fino ad arrivare al ricovero in neurochirurgia a San Martino di Genova, quando ormai era praticamente quasi deceduta”, spiega il dott. Paolo Schicchi. “In nessuno di questi accessi al pronto soccorso, e la cosa secondo me è veramente grave, viene segnalato dai medici che l’hanno avuta in cura che la paziente era stata vaccinata pochi giorni prima. Premesso che il medico non è tenuto a stabilire un nesso causale, è normale arrivare dalla paziente e chiederle cosa è successo: hai avuto un trauma, hai assunto farmaci, hai bevuto… qualsiasi cosa.

Però non si può omettere una vaccinazione recente, l’avrà sicuramente dichiarata questa cosa, e nessuno l’ha notata?

Io ho un altro caso personale di una ragazza che ha avuto un accesso, diciamo, in un ospedale del Veneto con una mielite trasversa, cioè questa volta un interessamento del midollo spinale che praticamente causa una paraplegia, perché purtroppo questi sieri magici hanno un tropismo, cioè vuol dire che ciò che è contenuto va a localizzarsi soprattutto nel miocardio e anche nel tessuto nervoso.

In questo caso ha avuto un interessamento e anche lì è stata vista in emergenza. Il danno d’organo è un danno vascolare il più delle volte, quindi ovviamente tutti gli organi, tutti i tessuti sono irrorati, se c’è un deficit non vanno tanto bene le cose.

Questa ragazza ha fatto un primo accesso al pronto soccorso, è andata sulla carrozzina, fino a poco tempo prima era scesa dall’aereo perché veniva dall’estero, quindi aveva purtroppo dovuto fare il siero magico proprio per quello, perché se no non avrebbe potuto volare.

Il medico che l’ha avuta al primo esame l’ha mandata poi il giorno successivo allo specialista neurologo, forse perché era di domenica. Aveva un deficit di forza agli arti, importante, esordito in maniera drammaticamente acuta e non è segnato né da questo medico né dal neurologo il nesso temporale  sul fatto che questa ragazza sia stata sottoposta all’inoculazione poco tempo prima è gravissimo.

Come medico di pronto soccorso, tu, non devi dire che è a causa di quello, devi solo notare che questa paziente è giunta in quelle condizioni,  non puoi omettere una cosa del genere, perché oltretutto non solo è utile per raccogliere dati, ma è utile anche per tutti gli altri pazienti, cioè sapere quello che succede, i danni che ci sono, che comunque si erano già visti nella famosa sperimentazione truccata della Pfizer, si era vista una maggior mortalità nei non vaccinati piuttosto che nei vaccinati. Quindi Pfizer ha mischiato un po’ le carte, ha vaccinato poi anche quelli a cui era stata fatta la fisiologica per mascherare un po’ le cose, però da subito era emersa la situazione”

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