Ucraina: “a sabotare la pace è stata la NATO, è stato l’Occidente …e ora questi personaggi ci dicono che noi dobbiamo essere pronti a difenderci”, Giorgio Bianchi

“L’obiettivo è portare l’Europa verso un’economia di guerra. Il conflitto in Ucraina è il pretesto ideale”, denuncia Giorgio Bianchi.

“Il Presidente del Consiglio Europeo ci sta dicendo, non si sa bene sulla base di quale informazioni, che la Russia ha intenzione di invadere l’Unione Europea e di invadere quindi i paesi della NATO e quindi di innescare la terza guerra mondiale. Cioè voi capite che queste non sono le parole di un ubriaco al bar, non sono le parole di uno squilibrato qualsiasi, queste sono le parole del Presidente del Consiglio Europeo.

Abbiamo visto i tentativi fatti dalla Russia per trattare, per giungere a una soluzione pacifica prima, durante e dopo l’inizio della operazione, quella che loro chiamano operazione militare speciale.

A sabotare la pace è stata la NATO, è stato l’Occidente e ora questi personaggi ci dicono che noi dobbiamo essere pronti a difenderci. In pratica hanno creato le condizioni per offrire la loro soluzione. Oramai questo è diventato una modalità di governo, io l’ho chiamato nel mio saggiogovernare con il terrore, a botte di propaganda creano il problema e poi loro stessi forniscono che avevano pensato in anticipo.

È giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza, non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali degli Stati Uniti o altrove. Dobbiamo rafforzare la nostra capacità sia per l’Ucraina che per Europa di difendere il mondo democratico. Un’Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l’alleanza Nato, guarda caso, e potenzierà la nostra difesa collettiva. Sono decenni che l’Europa non investe a sufficienza nella nostra sicurezza e difesa. Oggi siamo di fronte alla più grande sfida di sicurezza dalla seconda guerra mondiale per cui dobbiamo rafforzare la nostra prontezza alla difesa. Per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile, ve lo ripeto, per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile. Ve lo ricordate durante la pandemia? Nulla sarà come prima”. 

 

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