“E’ triste ricordare che la classe medica quando c’è stata la forzatura dell’obbligo che riguardava i medici l’ha accolta in maniera entusiastica”, Giovanni Frajese

“E’ triste ricordare che noi abbiamo vissuto tutto quello che abbiamo vissuto perché la classe medica quando c’è stata la forzatura dell’obbligo che riguardava i medici l’ha accolta in maniera entusiastica prendendo per buone quelle che erano le indicazioni evidentemente che arrivavano dagli organi di rappresentanza, non lo so”, ricorda Giovanni Frajese in una recente intervista a 100 giorni da Leoni.

“In Inghilterra ricordo che la storia è andata completamente diversamente, cioè nel senso si sono messi insieme i medici, hanno buttato il camice per terra a Londra e hanno detto guardate se provate solo a metterci l’obbligo noi lasciamo il sistema sanitario nazionale in 200.000. Il risultato è stato che il governo ha detto ma noi non ci pensiamo neanche, era solamente così pur parlere, e l’obbligo non l’hanno mai avuto e se non c’è un obbligo e c’è una scelta allora può anche andar bene ma se tu mi obblighi…

e noi perché invece da noi non ha funzionato? Da noi questa è sempre una questione di consapevolezza questa consapevolezza per esempio, che come medici rappresentiamo comunque una classe, ma una classe non è che deve, come è stato detto a me in una trasmissione televisiva, dovevano tutti ripetere lo stesso messaggio, poco importa se fosse reale oppure meno, dovevamo mostrare tutti di pensarla esattamente alla stessa maniera.

Ma come fai a chiedere a una persona di pensare nella stessa tua maniera quando quella persona, per esempio io, sa perfettamente che voi non avete ragione o che non state guardando i dati per quello che sono. Se mi state chiedendo di far finta che va tutto quanto bene, per quale ragione? Perché il controllo sulla narrazione della popolazione deve essere totale.

Tutti dobbiamo dire la stessa cosa ma stiamo diventando degli automi.

In Italia che si fa? Si trova la legge e probabilmente molti avranno trovato una maniera per aggirarla, chi capiva qualcosa. Altri sono stati invece letteralmente costretti in qualche maniera, ma è sempre lo stesso gioco, il divide et impera. Finché noi non impariamo che abbiamo una coscienza, chiamiamola collettiva, che siano i medici o che sia il popolo italiano in quanto popolo e continueremo a essere etero guidati come è successo fino ad oggi”.

Qui l’intervista a 100 giorni da Leoni: https://www.youtube.com/watch?v=tLS65RgQ6bw

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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