Mostra milanese sul battaglione Azov. Le proteste del Console Generale Dmitry Shtodin al sindaco di Milano

Pubblichiamo la lettera del Console Generale Dmitry Shtodin al Sindaco di Milano Giuseppe Sala sulla mostra in corso a Milano, patrocinata dal Comune dal titolo ‘Eyes of Mariupol. Uno sguardo negli occhi dei difensori di Mariupol’. La mostra è allestita in via Dante in pieno centro, e al suo interno si trovano esposte delle foto soldati in uniforme appartenenti al Battaglione Azov, con tatuaggi e simboli nazisti.

La locandina della mostra, organizzata dall’associazione dei Giovani Ucraini in Italia, UaMi, ha anche il patrocinio del Consolato generale dell’Ucraina a Milano, mostra il volto di Denys Prokopenko, suprematista bianco che del Reggimento Azov è stato comandante.

“Egregio Signor Sindaco,
Mi permetto di disturbarLa con un argomento stringente.

Ho appreso con rammarico la notizia che il Comune di Milano aveva deciso di patrocinare la mostra fotografica “Eye of Mariupol – Uno sguardo negli occhi dei difensori di Mariupol”, autorizzando la sua installazione presso via Dante e il Museo del Risorgimento.
Tenendo conto che senza l’appoggio delle autorità organizzare un tale evento sarebbe impossibile, vorrei esprimerLe il mio più profondo sdegno per la decisione del Comune di dare lo spazio all’unità militare ucraina “Azov”, nota per le sue stragi commesse non solo a Mariupol, ma in tutta la Regione del Donbass. Sottolineo, che per la popolazione locale che ha provato sulla propria pelle i crimini di guerra, i militanti del battaglione non sono degli eroi, sono invece gli assassini feroci.

In questi giorni si parla molto di pace in Ucraina. Risulta che la città metropolitana di Milano, uno dei centri culturali, economici e politici più importanti in Europa, da il palco per esibirsi alle forze più tenebri di matrice nazifascista. Cosi si scoraggia la soluzione molto ambita. Per lo più in questi giorni la popolazione del Donbass ricorda gli 80 anni della liberazione dall’occupazione fascista il 8 settembre 1943.

Se Lei gradisce, gentile Sig. Sindaco, io nei panni del Console della mia nazione a Milano, sono sempre a Sua disposizione.

Mi è gradita l’occasione di porgerLe il mio rispetto verso di Lei”.

Qui trovate i patrocini alla mostra

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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