La storia è noto la scrivono i vincitori, ed ognuno, da entrambe le parti di questa guerra la manipola, in modo da far passare la sua linea propagandistica.
Il caso Wikipedia ha fatto scalpore.
Il battaglione Azov. Fino a meno di un mese fa la pagina dell’enciclopedia dedicata al reggimento definiva il battaglione come “reparto militare ucraino neonazista” con una lunga serie di note a supporto. L’introduzione della pagina parlava dei volontari del reggimento, identificandoli come nazifascisti e neonazisti provenienti da diversi Paesi tra cui Italia, Francia, Spagna e Svezia. Tutto questo oggi è sparito. Il battaglione Azov, secondo la nuova versione Wikipedia, non è più neonazista, ma di ispirazione neonazista. Non è solo una sottigliezza verbale, ma probabilmente, l’anticamera di un ampio revisionismo. Sono spariti tutti i riferimenti alla provenienza dei volontari e alla loro ideologia. Il battaglione ora è impegnato cono una“intensa attività operativa contro le forze secessioniste”, e con “intense attività di bonifica da ordigni esplosivi” e in “attività di ricognizione, contro-guerriglia, operazioni speciali”.
La realtà è diversa e se si va alla fonte delle informazioni è evidente. Da un rapporto dell’OSCE del 2016 e alle testimonianze di Amnesty International sappiamo che è stato riconosciuto colpevole di uccisioni di massa, occultamento di cadaveri e tortura.
La pagina di Wikipedia prima della revisione
La pagina di Wikipedia ora
La strage di Odessa, ad opera delle milizie neonaziste ucraine contro la popolazione russofona, si è trasformata, secondo Wikipedia, in un anonimo rogo, causato non si sa bene da chi. Stiamo parlando di un evento che risale al 2 maggio 2014 e strettamente collegato all’attuale conflitto tra Russia e Ucraina. Bene fino a circa un mese fa Wikipedia forniva una precisa versione dei fatti. Il rogo di Odessa veniva infatti definito come un massacro presso la Casa dei sindacati in Ucraina ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo.
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