Eventi sanitari gravi: si riporti anche lo stato di vaccinazione del paziente per capire se ci può essere correlazione

La Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) italiana vuole vederci chiaro, tra le motrici malori e le malattie invalidanti e chiede all’Istituto Superiore di Sanità chiarezza sui dati. “Gli eventi di rilievo sanitario verificatisi nei mesi e anni successivi dovrebbero riportare per ogni paziente anche lo stato vaccinale personale, espresso in modo inequivocabile come inoculazione con1, 2, 3, 4… dosi di vaccino, come sembra logico fare per prodotti che solo per pochi mesi sono stati testati in modo formalmente valido (in studi clinici controllati randomizzati), e di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine, anche aspecifici”, scrivono.

“C’è grande controversia sull’entità di reazioni avverse ed eventi avversi a seguito di queste vaccinazioni, documentata da un divario di circa 1000 volte tra la sorveglianza passiva AIFA ele fonti ufficiali di sorveglianza attiva.

Per affrontare la controversia in base alle prove, oltre ad attivare una vera sorveglianza attiva (cheoggi in Italia non esiste), riteniamo necessario riformare i sistemi di raccolta e comunicazione dei dati, accettando un dibattito scientifico aperto sul tema.

Sappiamo che l’immunizzazione non inizia dal momento di inoculo di un vaccino e che servono ineffetti da 1 a 3 settimane perché si stabilisca una risposta adeguata. Ma in queste 1-3 settimane le conseguenze dell’iniezione possono differire da quelle del bere un bicchier d’acqua. L’interesse di chi riceve l’iniezione, ma anche di chi decide le politiche sanitarie per il bene della collettività, è conoscere

in modo trasparente tutte le conseguenze di quell’inoculazione, nel bene e nel male, e daquell’istante in poi (anche conseguenze a lungo termine, favorevoli o meno).

Una richiesta è quindi che le istituzioni continuino – se vogliono – a presentare i dati anche nella modalità attuale (rendendo però espliciti gli aggiustamenti che attuano perché ritenuti opportuni). Ma che, in parallelo, l’ISS (in coordinamento con l’ISTAT per quanto di competenza) renda subitodisponibili anche i dati grezzi, senza aggiustamenti, comprensivi di tutti gli eventi sanitari (infezioni di qualsiasi natura, altri eventi di interesse sanitario, ricoveri, decessi) dall’istante successivo a ciascuna inoculazione. Ciò oggi avviene in modo distorto. Quanto osservato va invece associato aidiversi stati vaccinali di 1, 2, 3, 4… dosi, definite in coincidenza con l’istante di ognicorrispondente inoculazione. In questo modo ricercatori indipendenti potranno verificare percorso e solidità della comunicazione scientifica istituzionale, e mettere all’occorrenza in discussione le interpretazioni su cui si basa.

Altra richiesta basilare è di evitare ogni forma di censura e di ascoltare commenti e suggerimenti anche da voci critiche e posizioni diverse (purché facciano esplicito riferimento al metodo scientifico e alla discussione delle prove disponibili). Questo dibattito scientifico dovrebbe avvenire anche in contesti istituzionali, senza imporre dogmi o pregiudiziali aree di esclusione, consentendo alla normale dialetticascientifica di migliorare l’interpretazione dei dati e di correggere eventuali gravi errori nelle strategie di sanità pubblica adottate”.

Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) italiana.

Dott. Alberto Donzelli, Prof. Marco Cosentino, Dott.ssa Patrizia Gentilini, Prof. Eduardo Missoni, Dott. Panagis Polykretis, Dott. Sandro Sanvenero, Dott. EugenioSerravalle e Norman Fenton, Professore Emerito di Gestione del Rischio, Queen Mary University di Londra.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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