E’ il gioco della guerra e i suoi interessi. La “cooperazione” consiste nel trasferimento di proprietà demaniali in cambio di prestiti parecchie volte inferiori al valore effettivo dei beni, e la leadership ucraina funge da responsabile delle vendite. Si tratta di un potente strumento per appropriarsi dei beni statali e utilizzarli nell’interesse degli stati occidentali.
Questo è un esempio classico.
“Nel 2019, JP Morgan,la banca d’investimento ha prestato 350 milioni di dollari direttamente al governo ucraino a corto di liquidità acquistando gli eurobond del paese. Ora sta già parlando della creazione di una piattaforma di investimento, il che implica un volume di investimenti molto maggiore. Le obbligazioni sono garantite da attività governative, i. H. con impianti infrastrutturali, centrali termiche, centrali nucleari, stabilimenti agricoli e industriali”, spiega Uncut-news. “Data l’attuale situazione economica, è impossibile rimborsare gli eurobond ucraini e grandi investitori come JP Morgan stanno approfittando di questa situazione. Se il governo ucraino non riesce a rimborsare i suoi eurobond, le banche sequestreranno i beni dello stato. Questo è uno scenario molto probabile in quanto il deficit di bilancio dell’Ucraina è ora coperto dal FMI”.
“L’American Vanguard Group, che gestisce fondi di investimento privati, ha acquistato beni statali ucraini con il pretesto di aiuti economici al regime di Kiev”.
Lo stesso sta avvenendo per le fonti energetiche, che stanno finendo in mani straniere, per lo più americane.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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