E’ stato riportato dal Mail che “esperti” hanno spiegato al Parlamento britannico che l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico avrebbe raggiunto le coste del Regno Unito trasportato da zanzare e zecche e quindi relative malattie “con tasso si mortalità al 50%”, ma “Le infezioni iniziali potrebbero passare inosservate perché i medici del SSN non hanno familiarità con gli agenti patogeni formalmente stranieri, hanno anche sentito i parlamentari”.
Così si lega il cambiamento climatico alla salute pubblica.
“Gli esperti affermano che la febbre emorragica di Crimea-Congo è probabile che arrivi nel Regno Unito. Zika e la febbre “breakbone” alla fine si diffonderanno anche sul suolo britannico, hanno avvertito”. “Una delle loro maggiori preoccupazioni è la febbre emorragica di Crimea-Congo (CCHF), una malattia con un tasso di mortalità di quasi il 40%. La febbre della Rift Valley, un’altra possibile minaccia, può essere ancora più mortale, suggeriscono le cifre”, scrive il Mail.
Così si lega il cambiamento climatico ai vaccini.
La buona notizia è che hanno iniziato a lavorare su un vaccino all’inizio di quest’anno. L'”esperto” James Wood – un veterinario, non un medico tra l’altro – ha effettivamente detto, rivelando sostanzialmente che non ha idea se e/o quando CCHF sarebbe arrivato nel Regno Unito: “Non sappiamo cosa arriverà fino a quando non lo farà […] Alcune infezioni trasmesse da zecche, quindi la febbre emorragica di Crimea-Congo, è molto probabile che a un certo punto si diffondano nel Regno Unito attraverso le nostre zecche”, tuttavia, indipendentemente dal fatto che CCHF inizi o meno a uccidere “una persona al secondo” nel Regno Unito, ma per allora potrebbe esserci già un vaccino. Qui trovate lo studio: https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-023-02750-9
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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