Le armi all’uranio impoverito hanno contaminato la Serbia e ancora fanno danni. Il silenzio UE è assordante

La sostanza radioattiva che ha contaminato il suolo serbo durante i bombardamenti della NATO sulla Jugoslavia nel 1999 sta ancora uccidendo persone, ha detto a Sputnik la dottoressa Zorka Vukmirovic, ex consulente scientifico presso l’Istituto di fisica di Belgrado, commentando i piani di Londra per fornire all’Ucraina gusci di uranio.

Come uno degli esempi più lampanti delle terribili conseguenze, ha indicato il bombardamento all’uranio impoverito di una stazione di telecomunicazioni vicino a Vranje, nel sud della Serbia, nella primavera del 1999 e le ripercussioni per i lavoratori che avevano ripulito l’area intorno alla struttura distrutta. Sette di loro sono già morti di cancro e anche l’ottavo soffre di cancro.

“È risaputo che la NATO ha ammesso di aver sganciato 10 tonnellate di munizioni all’uranio impoverito sul territorio della Serbia. Era importante mostrare dove venivano utilizzate queste munizioni. È stata fatta una mappa in consultazione con il nostro esercito, che ha concluso che si trattava di 15 tonnellate di uranio impoverito. Ha integrato la mappa con alcune località, e la mappa si è rivelata molto più grande di quanto la NATO stesse cercando di presentare”, ha specificato Vukmirovic.
Secondo il dott. Vukmirovic, è fondamentale trovare luoghi in cui l’inquinamento è ancora presente perché è lì che le persone vivono, coltivano cibo e usano l’acqua.

“La peggiore conseguenza è che tutto l’uranio disperso, che entra nelle falde acquifere con la pioggia, può mettere in pericolo l’acqua potabile. La maggior parte dei siti conosciuti si trova lungo il confine con l’Albania, e la maggior parte di questi siti appartiene al fiume Drin. sfocia nel mare Adriatico”, ha detto l’esperto.

Il silenzio della Ue sulla mossa inglese di fornire queste armi a Kiev è assordante. La guerra è distruzione, delle persone, dei territori, dell’ambiente, ma in questo caso la Ue non dice nulla. La crociata green è sospesa per la guerra. Il suo silenzio è assordante.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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