“Sequenze intere o tracce di sequenze del vaccino mRNA del picco SARS-CoV-2 sono state trovate nel sangue fino a 28 giorni dopo la vaccinazione COVID-19”, lo hanno rivelato dei microbiologi danesi sul Journal of Pathology, Microbiology and Immunology. Hanno prelevato campioni di sangue da 108 pazienti con epatite C e hanno scoperto che la proteina Spike da vaccino resta nel sangue anche 28 giorni dopo l’inoculazione.
“I ricercatori hanno meticolosamente distinto non solo tra proteina spike indotta da infezione e vaccino, ma anche tra i codici genetici di Pfizer e Moderna. Si scopre che cinque di quelli rilevati erano positivi ai nucleotidi Pfizer e cinque avevano quelli Moderna”, scrive Daniel Horowitz su Conservative Rewiev.
“A nostra conoscenza, il nostro studio è il primo a rilevare le sequenze di mRNA del vaccino Pfizer-BioNTech e Moderna COVID-19 nel sangue dopo la vaccinazione, e quindi fornisce nuove conoscenze sul periodo di tempo in cui l’mRNA può essere rilevato”, hanno osservato gli autori.
Il fatto che abbiamo trovato la proteina Spike prodotta dal vaccino “nel 10% dei campioni (e rispetto a un gruppo di controllo) solleva l’ovvia domanda: quanti rifornimenti di sangue nelle banche del sangue della popolazione generale hanno proteine spike e se questo campione ha rilevato proteine spike su a 28 giorni (l’estensione del periodo di studio), quanto ancora può durare potenzialmente?”
Questa “nuova ricerca sottolinea l’imperativo per i legislatori statali di approvare leggi che richiedano che le banche del sangue escludano la proteina spike dall’afflusso di sangue”.
“Nessuno può negare che la proteina spike sia una tossina e possa causare danni enormi. Inoltre, non possiamo negare la ricerca preliminare che mostra la sua resistenza a rimanere nel corpo e persino a trasferirsi. In che modo questo non viene eliminato dal sangue prima di metterlo nella banca del sangue, allo stesso modo in cui non useremmo il sangue sospettato di contenere l’HIV?”, conclude scrive Daniel Horowitz.
“Perché non ci sono indicazioni governative nemmeno sull’attesa di donare il sangue dopo la vaccinazione, tanto meno sullo screening del sangue per le tossine? Al momento, secondo la Croce Rossa, la FDA consente ancora a chiunque di donare il sangue, anche lo stesso giorno, a seguito di uno qualsiasi dei vaccini COVID disponibili negli Stati Uniti.
“Non ci sono studi che contrastino le preoccupazioni sollevate da questi studi che mostrano la proteina spike circolante e gli effetti a lungo termine dell’mRNA nel plasma sanguigno e nelle cellule di qualcuno. Eppure questo è solo un altro esempio di come il governo violerà i protocolli di sicurezza pubblica di vecchia data per offuscare i danni dei vaccini. Proprio come i funzionari non possono formulare il trattamento e la diagnostica per le lesioni da vaccino perché ciò accentuerebbe il fatto che i vaccini causano lesioni, allo stesso modo si rifiutano di emettere avvertimenti sulle donazioni di sangue perché ciò di per sé attirerebbe l’attenzione indesiderata sui vaccini stessi.
C’è un urgente bisogno che i legislatori statali richiedano che le banche del sangue all’interno dello stato vengano testate per la proteina spike e l’mRNA. Abbiamo superato da tempo il punto in cui la paura di ferire i sentimenti del succo magico dovrebbe sostituire la sicurezza pubblica. E abbiamo superato da tempo il tempo in cui possiamo trasformare il mondo intero in topi da laboratorio”, conclude Daniel Horowitz.
Qui la ricerca completa dei microbiologi danesi: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/apm.13294
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