Per la Siria non si allentano le sanzioni Ue nonostante il terremoto, sì agli aiuti umanitari

La Sira è sottoposto a pensati sanzioni dall’Unione Europea, si inviano aiuti, ma nessuno parla di allentare le pesanti sanzioni che gravano sul Paese dal 2011, e che sono state rinnovate per un anno a maggio dello scorso anno. Si tratta di sanzioni pesantissime. “Le sanzioni che dal 2011 l’Unione Europea (e, quindi, l’Italia) sta infliggendo alla Siria sono di una ferocia pari a quelle inflitte all’Iraq di Saddam le quali , si stima, abbiano provocato circa un milione di morti”, spiega l’Antidiplomatico. “Sanzioni (blocco delle esportazioni del petrolio e delle transazioni finanziarie, embargo su assistenza beni di prima necessità…) che hanno prodotto fame, miseria, epidemie, disoccupazione… costringendo innumerevoli milioni di persone a scappare dalla Siria”.

“Il Consiglio ha prorogato di un altro anno”, scriveva il Consiglio d’Europa in comunicato stampa lo scorso anno , “fino al 1º giugno 2023, le misure restrittive dell’UE nei confronti del regime siriano a causa della repressione che continua a esercitare contro la popolazione civile del paese.

Il Consiglio, inoltre, ha cancellato dall’elenco tre persone. L’elenco comprende ora 289 persone soggette sia a congelamento dei beni sia a divieto di viaggio e 70 entità oggetto di congelamento dei beni.

Le attuali sanzioni nei confronti della Siria sono state introdotte nel 2011 in risposta alla violenta repressione della popolazione civile e sono dirette anche a società e noti imprenditori che traggono vantaggio dai loro legami con il regime e dall’economia di guerra. Le misure restrittive includono anche un

  • embargo sulle importazioni di petrolio,
  • restrizioni su alcuni investimenti,
  • il congelamento dei beni della banca centrale siriana detenuti nell’UE
  • restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna, nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online.

Nell’ambito dell’approccio mirato dell’UE all’uso di sanzioni, quelle nei confronti della Siria sono concepite in modo da non ostacolare la fornitura di assistenza umanitaria. Di conseguenza, l’esportazione di prodotti alimentari, medicinali o attrezzature mediche non è soggetta alle sanzioni dell’UE ed è prevista una serie di eccezioni specifiche per fini umanitari.

L’UE mantiene sotto costante controllo gli sviluppi del conflitto siriano e può decidere di rinnovare le sanzioni e di modificare l’elenco delle entità o persone interessate in funzione dell’evoluzione della situazione sul campo.

L’UE mantiene l’impegno a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria, conformemente alla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e al comunicato di Ginevra del 2012″.

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