I sanitari sospesi sono rientrati al lavoro, senza vaccino, mentre ancora in troppe strutture viene chiesto non solo il tampone, ma il super green pass per andare a trovare i parenti ricoverati, anche in fin di vita. L’operazione riapriamo le porte sta avendo sempre più successo, ma le difficoltà per molte famiglie rimangono. Le leggi che vietano l’ingresso senza il pass vaccinale sono ancora in vigore.
“Rientrano i sanitari in ospedali e Rsa che non si sono sottoposti al farmaco sperimentale. Non ha senso continuare a chiedere il green pass rafforzato ai visitatori, quando le persone che li accudiscono e se ne prendono cura non ce l’hanno. Si chiede il super green pass anche a parenti che vanno a trovare i loro cari, magari in fin di vita”, spiegano gli organizzatori del presidio di Torino Ripariamo le porte.
“I parenti possono essere di supporto morale e non solo, vista la penuria di personale che c’è all’interno degli ospedali”, smettiamo di lasciare sole le persone nei loro momenti di maggiore difficoltà.
“Adesso il problema è di tipo normativo, perché l’organizzazione emergenziale non è ancora stata smontata”, restano le quarantene per i positivi. Nella vicina Svizzera è dalla scorsa primavera che il Covid viene trattato come una normale influenza, non ci sono più mascherine, limitazioni o percorsi dedicati neppure negli ospedali.
Spiega la situazione legale l’avvocato Daniela Tallarico: “Abbiamo capito negli incontri di oggi che sono molti i medici favorevoli alle nostre richieste. Il punto è che è tuttora vigente il decreto che stabilisce la necessita del super green pass per le visite. Il personale medico ne è vincolato. Temono provvedimenti penali. La pressione deve essere politica, il governo ha dato un primo segnale reintegrando i medici, ma la situazione è molto più complessa di come sembra. C’è una enorme ragnatela di regole, che non è ancora stata smontata. Si dovrà mettere mano a questo sistema perverso. Non sappiamo se l’attuale governo ne abbia la forza, il coraggio, l’autorità. Non ne siamo sicuri. A nome di tutti quelli che ci sostengono continueremo a scendere in piazza ed intervenire in ogni situazione in cui lo riterremo opportuno”.
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