“Il segreto di stato non può essere usato per garantire l’impuntirà di chi ha commesso dei reati, come quelli contro l’umanità, come quelli documentati da Wikileaks, crimini non di interesse generale diffuso, ma di interesse mondiale”, spiega in un breve video Armando Spataro, ex procuratore di Torino. “Julian Assange ha denunciato i reati commessi dagli Stati Uniti a Bagdad , in Afganistan, a Guantalamo e in altri luoghi. Persino la stampa americana ha pubblicato questi crimini dopo la diffusione su Wikileaks
Il segreto di stato ha la sua ragion d’essere anche nelle diplomazie, che deve essere garantita dal segreto su fatti e luoghi che possono essere importanti. Di mezzo c’è la tutela dello stato democratico.
Possiamo dire che qualcuna delle notizie diffuse tramite Wikileaks abbia leso gli interessi degli Sati Uniti? Assolutamente no! Assange ha anche documentato di avere diffuso solo nomi già noti di persone coinvolte in questi fatti e non gli altri.
Ci troviamo di fronte a una situazione delicata: c’è un’arroganza nell’accusare Assange di reati così gravi e vi è un servilismo dall’altra parte nel consentire una estradizione, che tra l’altro è vietata da principi supremi. C’è il divieto di estradare una persona che nel paese di destinazione rischia di essere sottoposto a trattamenti disumani, in questo caso anche solo l’ergastolo, per aver esercitato il suo diritto – dovere di informazione.
Ecco allora che dobbiamo tutti mobilitarci e suscitare indignazione, sperando che le future decisioni possano contenere ad Assange di ritornare alla libertà, anche alla libertà do stampa”
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