Missile russo sul centro commerciale vicino pare ci fosse un deposito di armi occidentali. La denuncia

Il missile che ha distrutto il centro commerciale in Ucraina pare fosse destinato a un deposito di armi occidentali, lì vicino. La denuncia di Nicola Porro nella sua zuppa quotidiana. “Mandare un missile dal territorio russo a 200 km dal fronte non aveva nessuna spiegazione logica. Ti può spagliare di uno o due chilometri, ma non di 200.

Oggi leggo una cosa incredibile, con titoli assurdi. Questo significa che il primo caduto in una guerra è proprio la verità. Oggi le cronache dicono che accanto a quel centro commerciale c’era un deposito di armi occidentali, dicono le cronache. mentre i russi hanno parlato di una fabbrica di armi.

…E allora le cose un po’ cambiano. Sto giustificando l’attacco russo? No! Sono filoputiano? No! Ma non raccontateci balle. In una guerra a questo punto c’è un obbiettivo militare. I missili non sono arrivati là perché volevano ammazzare dei civili, che pure hanno ucciso, sono morte 40 persone, e non si giustifica. Ma l’elemento della guerra esisteva, ma si deve dire che vicino a quel centro commerciale c’era un deposito di armi, poi si condannano i morti civili, ma si deve dire che il missile è caduto su un deposito di armi. Poi questo non toglie il fatto che un missile entri in un centro commerciale sia inaccettabile.

Gli stessi giornali italiani oggi lo dicono, secondo gli stessi ucraini quella non era una fabbrica di armi, ma un vecchio deposito. Nella perversione e nell’orrore della guerra i fatti vanno contestualizzati per essere capiti”.

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