Non ci sarà aumento di sedi scolastiche: lo ha comunicato il Ministero dell’Istruzione

Anno scolastico 2022/2023, il ministero dell’istruzione comunica ai sindacati che non ci sarà nessun aumento delle sedi scolastiche

Si continua dunque a non tenere conto di quanto previsto dalla Legge 178/2020 e modificato dalla Legge 234/2021 che garantirebbe con i nuovi parametri a questo punto triennali la disponibilità di oltre 400 sedi normo dimensionate che purtroppo andranno nuovamente in reggenza

Nei giorni scorsi si è svolto l’incontro la l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali per la informativa dell’organico per l’anno scolastico 2022/2023, che dovrebbe definire le sedi vacanti e disponibili a disposizione della mobilità dei dirigenti e le nuove assunzioni in ruolo per i candidati dell’ultimo concorso Ds del 2017.

Purtroppo, ed è ancora una volta inaccettabile, sembra che l’amministrazione non tenga nella dovuta considerazione i sacrifici e l’impegno che tutti i dirigenti scolastici hanno profuso per il buon funzionamento della scuola, specialmente negli ultimi due anni e mezzo, causa pandemia Covid19. Sembra non si voglia intervenire sul grave problema della mobilità e dell’abuso delle reggenze; infatti l’Amministrazione non vuole dare seguito a quanto previsto nella Legge di bilancio n. 178/2022 così come modificato dall’articolo 1 comma 343 Legge n. 234/2021 che modificano i parametri, per il triennio, garantirebbe la presenza di circa 400 nuove sedi normo dimensionate, già in reggenza, da rendere disponibili sia per la mobilità che per le nuove immissioni in ruolo.

Udir fa presente che la situazione oramai è diventata insostenibile, perché in un momento così difficile per la scuola non si può ignorare il fatto di avere in graduatoria oltre 500 vincitori di concorso e non poter garantire a tutti una sede, di fatto disponibile, ma affidarla in reggenza.

Il giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici ritiene necessario, per il bene della scuola, modificare l’attuale situazione garantendo la disponibilità, con trasparente evidenza pubblica, del 100% delle sedi vacanti e disponibili che saranno liberate dai dirigenti che andranno in quiescenza e le sedi che di fatto con i nuovi parametri saranno normo dimensionate, quindi con una sede di Dirigenza.

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