Banca d’Italia lancia l’allarme sull’economia

Nel suo ultimo bollettino Banca d’Italia fa un quadro preoccupante dell’economia italia. Dopo la pandemia e con l’arrivo delle sanzioni a Putin per la guerra, la situazione economica in Italia sta peggiorando sempre più. La produzione industriale rallenta per il caro energia e, di conseguenza, aumenta la disoccupazione e il ricorso alla cassa integrazione.

ITALIA

–          Sulla base degli indicatori più recenti, stimiamo che nel primo trimestre del 2022 il PIL abbia registrato una riduzione di poco più di mezzo punto percentuale sul periodo precedente;

–          Nel primo trimestre del 2022 l’inflazione in Italia ha raggiunto i livelli più elevati dai primi anni novanta, principalmente sulla spinta degli eccezionali rincari dei beni energetici; la componente di fondo è lievemente salita, ma rimane su valori inferiori al 2 per cento;

–          In marzo la variazione sui dodici mesi dell’IPCA è salita al 7,0 per cento, proseguendo la netta tendenza al rialzo in atto dalla seconda metà del 2021

CONTESTO INTERNAZIONALE

–          Nel complesso, la guerra in Ucraina acuisce i rischi al ribasso per il ciclo economico mondiale e al rialzo per l’inflazione;

–          Gli effetti imme­diati del conflitto sulle quotazioni nei mercati finan­ziari globali sono stati significativi, sebbene si siano attenuati dalla metà di marzo; la volatilità rimane elevata in molti segmenti di mercato. I prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, per le quali la Russia detiene una quota rilevante del mercato mondiale, sono aumentati ulteriormente;

AREA EURO E BCE

–          Le tensioni connesse con la guerra in Ucraina stanno determinando rincari dell’energia maggiori che nel resto del mondo e nuove difficoltà di approvvigiona­mento delle imprese, in aggiunta a quelle preesistenti;

 –          Secondo le proiezioni degli esperti della BCE pubblicate in marzo, il PIL crescerebbe del 3,7 per cento nel 2022 e rispettivamente del 2,8 e dell’1,6 nei due anni successivi;

–          L’inflazione al consumo, in aumento dall’inizio del 2021, si è portata in marzo al 7,5 per cento sui dodici mesi, il valore nettamente più elevato dall’avvio dell’Unione economica e monetaria (fig. 9);

–          il Consiglio direttivo della BCE ha valu­tato che il conflitto avrà riper­cussioni rilevanti sull’attività economica e sull’inflazione nell’area, e ha annunciato che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la stabilità dei prezzi e quella finanziaria; (pag. 5)

–          la BCE ha inoltre rivisto il profilo del program­ma di acquisto di attività finanziarie per i prossimi mesi e ha annunciato che qualsiasi modifica dei tassi di interesse di riferimento avverrà qualche tempo dopo la conclusione degli acquisti netti e sarà graduale; (pag. 5)

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