“Non chiederemo più il green pass nei nostri locali”, Movimento Imprese Ospitalità

Una tendenza sempre più diffusa quella di non chiedere il green pass, il commercio e tutto il comportato di bar e ristoranti, per non parlare degli hotel, ne sta soffrendo molto. La crisi morde. Le chiudere e i divieti dello stato di emergenza hanno portato al fallimento di molte imprese, e quelle che restano non ce la fanno più.

Il Movimento Imprese Ospitalità (Mio) per bocca del suo presidente, Paolo Bianchini, dice No a nuove restrizioni: “Dopo due anni da incubo, domani si torna a vivere, con la fine dello stato d’emergenza: sia chiaro, fin d’ora, che per noi le discriminazioni tra italiani saranno inaccettabili e che nei nostri locali non sarà necessario il Green Pass”.

“L’ostinazione di alcuni membri del Governo a voler mantenere ostacoli alla ripresa dell’economia italiana – ha spiegato Bianchini – fa pensare a un disegno, per svendere il Paese. A giugno è prevista l’inflazione al 9% e, a oggi, sono stati bruciati 41 miliardi di Pil a causa della guerra: questi sono i dati che dovrebbero preoccupare un esecutivo serio, non l’aumento dello zero virgola del Covid, ormai ridotto a poco più di un’influenza”.

la crisi continua a mordere e i ristoranti sono state tra le imprese che ne hanno fatto più le spese, tra restrizioni e conseguenti cali di fatturato.

“Continuare a parlare di Green Pass – ha concluso Bianchini – è criminale: Draghi e i suoi ministri, piuttosto, battano un colpo sul fronte dei sostegni economici, aiutando cittadini e imprese a fronteggiare l’inflazione e gli effetti della guerra. Servono miliardi veri, non chiacchiere e inutili lasciapassare”

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