Ristoratori: “siamo stati abbandonati e traditi, ora è il tempo della ribellione”, presidente di Mio

“Ora parte la sfida più grande”, spiega Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia. “L’Italia è la grande bellezza e abbiamo il dovere di difenderla da chi vorrebbe l’appiattimento del gusto, snaturarne le origini, cancellarne le tradizioni. Viaggeremo leggeri, andiamo a caccia di orchi”.

“Se dovessi pensare a un aspetto positivo di questi due anni di pandemia, l’unico che mi viene in mente è di essere stati capaci di dare una casa e una speranza a migliaia di imprenditori dell’ospitalità in tutta Italia”. Sono le parole di Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, associazione di categoria che tutela le imprese nel settore Ho.Re.Ca., Ospitalità e Turismo.

“Ci siamo sentiti abbandonati”, prosegue Bianchini, “non compresi, non tutelati e traditi dalle vecchie associazioni di categoria. La pandemia ci ha dato l’occasione per studiare, approfondire, rifiutare le motivazioni di questo tradimento. Per troppi anni abbiamo delegato la rappresentanza della categoria a persone che tutelavano solo interessi di grandi gruppi finanziari, fregandosene delle piccole aziende, lasciandole al loro destino funesto”. L’Associazione Mio ha quindi deciso di muoversi autonomamente.

“Rappresentare una categoria significa tutelare anche gli ultimi e non solo i grandi centri di potere finanziario, padroni della stragrande maggioranza di catene di fast-food e di multinazionali che con il made in Italy hanno poco a che fare”, spiega Paolo Bianchini. Che sottolinea nel suo comunicato la volontà di non lasciare solo nessuno, soprattutto chi maggiormente soffre a causa della crisi economica.

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