Rientro a scuola dei docenti non vaccinati: continuiamo a pagare i supplenti, perché non possono insegnare

Durante l’incontro al Ministero sul rientro a scuola del personale non vaccinato, Anief nella nota n. 620 del 28 marzo 2022 si ribadisce che nella messa a disposizione, tale personale non può essere adibito ad altre mansioni che esulano dalla funzione docente. “Si tratta di una precisazione importante, perché ribadisce che il contratto collettivo di lavoro non può essere scavalcato da disposizioni prese in altre sedi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ed è bene che nessuno si permetta di isolare, magari in una stanzetta, il personale che torna a scuola perché si tratterebbe di una discriminazione nella discriminazione”.

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato in queste ore la Nota attuativa del Decreto Legge Riaperture n. 24/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo: tra le disposizioni più rilevanti, viene riportato che l’inadempimento dell’obbligo vaccinale comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 4-sexies del decreto-legge 44/2021, quindi si procede con la sanzione amministrativa pecuniaria di 100 euro; in secondo luogo, l’obbligo vaccinale è escluso solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal proprio medico curante di medicina generale ovvero dal medico vaccinatore; ma l’aspetto più atteso rimane quello della cessazione, dal 1° aprile 2022, gli effetti dei provvedimenti di sospensione del personale docente e educativo disposti ai sensi della previgente normativa per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale: questo personale potrà essere adibito alla normale attività didattica solo se abbia adempiuto all’obbligo vaccinale, mentre, in caso di persistente inadempimento, dovrà essere sostituito. A tale scopo sono stati stanziati 30 milioni di euro.

Il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, accertato secondo la procedura di cui al comma 3 del medesimo articolo, “impone al dirigente scolastico di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica”. La Nota ministeriale del 28 marzo spiega che il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale potrà essere impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione.

Nel frattempo i ricorsi contro le decisioni prese dal Governo, che hanno privato del lavoro il personale non vaccinato vanno avanti.

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