Class action contro Autostrade dei liguri: come partecipare. E’ gratis

E’ stata depositata la Class action per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dal crollo del ponte Morandi e dall’ondata infinita di cantieri per la manutenzione di gallerie e viadotti delle autostrade liguri. Il ricorso, patrocinato dall’avvocato genovese Mattia Crucioli, mira a ottenere un indennizzo di quasi 3mila euro pro capite (precisamente 2.954) in base ai risultati di uno studio approfondito condotto dalla commercialista Elsie Fusco.

Si può ancora partecipare. Basta essere residenti in Liguria. Il ricorso è gratuito e aperto a tutti i cittadini residenti in Liguria senza alcuna distinzione. Anche i cittadini minorenni potranno essere iscritti dai genitori: in questo modo, se l’iniziativa andasse come sperato, un nucleo familiare formato da due genitori e due figli potrebbe incassare 12mila euro. Le spese (comprese quelle da sostenere in caso di sconfitta) sono coperte interamente dai due consiglieri, che la propongono, Ferruccio Sansa e Roberto Centi, quindi l’iscrizione non comporta né impegni né rischi.

Per partecipare bisogna andare sul sito https://www.classactionautostrade.org e compilare il modulo di pre-adesione.

La class action  riguarda “l’accertamento della condotta inadempiente e/o comunque lesiva posta in essere da Autostrade per l’Italia spa (nel prosieguo ASPI), estrinsecatasi e tuttora estrinsecantesi nella violazione degli obblighi di mantenimento della qualità del servizio autostradale e nell’omessa manutenzione della porzione di autostrade liguri assentite in concessione, con particolare riferimento al crollo del viadotto sul torrente Polcevera – con conseguente interruzione dell’Autostrada A10 dal 14/8/2018 fino al ripristino, intervenuto ad agosto 2020 – ed ai numerosissimi disservizi occorsi ed occorrendi sulla rete autostradale ligure a partire dal tragico evento del 2018 sino, quantomeno, al 2023;

la condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti e patiendi da tutti i cittadini maggiorenni residenti o dimoranti nella Regione Liguria a far data dal 14.08.2018 sub specie di aumento del costo della vita, deprezzamento degli immobili e pregiudizi ad esso correlati, diminuzione del PIL regionale, peggioramento degli indici di benessere e della qualità della vita della popolazione residente e di ogni altro danno non patrimoniale conseguente alle condotte lesive sopra indicate”.

Come sono stati calcolati i danni

Era essenziale dimostrare, quantificare il danno. Patrimoniale e non patrimoniale.
Il danno patrimoniale, come dicono esperti, statistiche e studi riguarda soprattutto tre voci: l’aumento dei prezzi che i liguri hanno dovuto pagare per i beni di consumo (a causa dei trasporti più difficili), il calo del PIL regionale maggiore delle altre regioni (con un conseguente impoverimento) e il calo del valore delle nostre case. Anche questo a causa dei collegamenti resi quasi impossibili per anni.
Risultato: ogni ligure ha subito 977 euro di danni dal 2018 al 2020 più altri 977 euro dal 2020 al 2023, quando, si spera, finiranno i cantieri.
A questi si aggiungono mille euro di danni non patrimoniali. Parliamo, per esempio, della crescita esponenziale delle ore di coda e del traffico che hanno causato un aumento rilevante dell’inquinamento, con relativi danni alla salute e all’ambiente. Per non dire dell’aumento degli incidenti stradali. Ma danno non patrimoniale significa anche le difficoltà di godere di diritti tutelati dalla Costituzione: libertà di circolazione, di iniziativa economica, diritto al lavoro, alla salute e alla solidarietà familiare.
In tutto fanno circa 3 mila euro.

 

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