L’Italia è riuscita a burocratizzare la libertà e resta la possibilità di nuove chiusure

La libertà è scandita dalle molte eccezioni e concessioni rilasciate da Palazzo Chigi. Il green pass non è stato cancellato come all’estero, ma resta. Da maggio sarà solo disattivato pronto a rientrare se ce ne fosse necessità.

Finisce lo Stato di emergenza ma la normalità, quella vera è ancora lontana. Per il personale sanitario l’obbligo di vaccinazione rimane fino al 31 dicembre altrimenti scatta la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, e anche qui non si capisce per quale motivo visto che il vaccino non immunizza dal contagio e dalla malattia. Le regole discriminatorie del lavoro restano, i docenti e il personale scolastico hanno l’obbligo vaccinale fino alle fine di quest’anno scolastico. Non si capisce cosa succederà con le forze dell’ordine. Unica concessione ai non vaccinati: dal primo aprile, cioè dal primo giorno fuori dall’emergenza sanitaria, si può tornare al lavoro ma occorre fare il tampone a proprie spese. «Ma non sarai sospeso dal lavoro», precisano da Palazzo Chigi. Probabilmente le tante sentenze a favore dei lavoratori sospesi iniziano a fare paura persino nei palazzi del Potere. E’ stata sollevata alla le legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale.

Fuori dall’emergenza resta l’arbitrio dello Stato a controllarti ogni 48 ore se sei sano o ammalato. La normalità non è sicuramente questa.

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