Lo spettacolo della politica di questi giorni sull’elezione del Presidente della Repubblica sta lasciando molti perplessi. Tommaso Montanari a otto mezzo lancia un’accusa pesante. La “democrazia italiana è in panne”.
“Non è stata una bella immagine delle istituzioni quella offerta dal centro destra. Io sono un po’ perplesso da tutto il circo di questi giorni. Pertini fu eletto alla sedicesima votazione. Qua, anche forse a causa di queste continue dirette, di questa eccessiva concentrazione, si alimenta nel Paese una sensazione di inefficienza, che poi trova sfogo in chi dice eleggiamolo direttamente.
Qui fa corto circuito questa voglia di presidenzialismo, con la nostra disabitudine dal proporzionale della prima Repubblica, dove c’era la politica. Una politica che non era dire la propria e poi voltarsi, ma costruire assieme una soluzione che dovrebbe garantire tutti e non fare delle prove di forza. In questo senso sembra che ci sia avvero un po’ un deserto di politica.
Questi anni e questa seconda Repubblica non hanno costruito una classe politica capace, paradossalmente, di fare politica. Abbiano un presidente del Consiglio commissario, che non è un politico, ora di parla di una presidente che non viene dalla politica, ma dai servizi segreti.
L’immagine è di una democrazia italiana in panne, che non va avanti, che non funziona. A tutto questo aggiungiamo anche l’astensionismo. Quello che manca è un progetto, un’idea, un ideale. Questo non c’è.
La soluzione che si prospetta è quella per cavarsi d’impaccio di tirar fuori un nome, quasi un nome qualunque”.
