“La quantità di persone che vanno a votare non è importante per chi detiene il potere. Perché guarda che la quantità di astensionismo sta salendo non da adesso, ma da anni. Ciò che conta sono le percentuali finali”, denuncia Matteo Brandi.
A questa gente non importa se poi a votare c’è andato un milione di persone di meno o un milione di persone di più.
Quello che gli interessa però è che i cittadini, sia quelli che votano, sia quelli che non votano, sia quelli attivi, sia quelli non attivi, riconoscano nell’Unione Europea qualcosa di imprescindibile.
Questo gli interessa e per questo che ti dicono vai a votare, per partecipare a una cosa che tu devi riconoscere come qualcosa che comunque nel tuo futuro ci sarà da qui in avanti.
E attenzione che tu la riconosci sia andando a votare, sia non andando a votare, sia alla base c’è l’idea che non si possa fare niente
Faccio l’esempio di Roma, io sono romano, il nostro sindaco Roberto Gualtieri, super europeista, super globalista, sai da quante persone è stato votato? Dal 60% del 40% dei votanti. Sai quant’è il 60% del 40%? 24%. Cioè meno di un romano su 4 …E ti assicuro che lui non si sente delegittimato”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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Per non dimenticare: La Bce pensa a un taglio dei tassi poco prima delle elezioni UE …poi non è dato sapere
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