Di che cosa è accusato Gerardo Torre dall’ordine dei medici, il medico che ha curato il Covid a casa

Lo accusano per “le affermazioni proferite in materia di cure della patologia Covid 19 e alcune informazioni in merito alla pratica vaccinale per la prevenzione della diffusione della pandemia, nonché per il comportamento irriguardoso tenuto nei confronti di colleghi impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto”

“Ho solo detto che gli atteggiamenti e i modi di operare di moltissimi miei colleghi erano pseudo-delinquenziali – ha dichiarato in una recente intervista a Panorama. Molti di loro hanno chiuso i telefoni, moltissimi di loro non hanno avuto la coscienza di raggiungere i loro pazienti. Io invece penso che, anche se lo Stato, l’Ordine dei medici o l’Asl gli dicono di non muoversi dall’ambulatorio e di prescrivere tachipirina e vigile attesa, quando un vero medico riceve una richiesta di aiuto da un malato, deve prendere e andare a casa a visitarlo. Questa non è coscienza medica, è solo sudditanza stupida di fronte a un’azione che ha prodotto 100.000 morti”.

“Per un vero medico un paziente non è un numero né una malattia.  – continua nell’intervista a Panorama – Questa è la mia filosofia. E per questo finirò davanti all’Ordine dei medici. In certe occasioni, anche in pubblico, ho sottoscritto che il comportamento di moltissimi miei colleghi era assolutamente delinquenziale. Ho anche sottoscritto che determinate assenze dal territorio, in termini di interventi della medicina territoriale, hanno prodotto una quantità di decessi che potevano essere evitati. Perché io sono convinto, lo dico da marzo 2020, che tutte le epidemie del mondo vanno trattate con la medicina di territorio e non con quella ospedaliera. Perché in ospedale ci si arriva sempre e comunque con complicanze”.

 

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