Commissione di inchiesta Covid: “non ho capito perché deve riguardare solo il primo periodo… e guarda caso, non i vaccini”, Giovannni Frajese

“È importante la commissione d’inchiesta che dovrebbe partire adesso—sperando sempre che ci facciano parlare— Io non sono molto ottimista e la mia posizione è chiara. Non ho capito perché una commissione di inchiesta debba riguardare solo il primo periodo, guarda caso, e non i vaccini,” denuncia Giovanni Frajese a Rastignano (BO) nell’incontro dialogo a due con la giornalista Raffaella Regoli.

“Se mi lasceranno parlare, cosa che penso che succederà—perché a questo punto, francamente, comunque sarà insieme ad altri colleghi altrettanto validi—sarà un momento storicamente importante, perché oggi c’è la possibilità di parlare un po’ più liberamente di quelle che sono state e che sono le cose.

Nei momenti iniziali di tutta la storia, non so se lo ricordate, ma quando io andai in Senato, praticamente eravamo solo io e il professor Bellavide a aver detto qualcosa pubblicamente, per esempio a livello più o meno accademico. Abbiamo parlato anche l’importante effetto che il vaccino migrava, cioè che non è vero che l’RNA migrava solo nel deltoide, ma che migrava negli organi e che si sta verificando che non era testato sui bambini.

Io quell’intervento me lo ricordo. Ma andrebbe forse rivisto oggi per poterci capire un po’ meglio. Il vero punto, lo dico molto spesso, è che se lo sapevo io, che non sono nessuno—che sono professore associato universitario, non sono nessuno—se io sono riuscito a trovare le informazioni, è possibile che il Ministero della Salute non le sapesse? È possibile che l’Aifa non lo sapesse? È possibile che l’EMA non lo sapesse? È possibile che scienziati cento volte più qualificati di me non fossero in grado di vedere ciò che era scritto nero su bianco? Lo sapevano; le case farmaceutiche l’hanno dichiarato, è in tutti i contratti.

Loro dicono di non conoscere gli effetti a breve, medio e lungo termine e hanno preteso la malleva degli Stati. Pensa che il contratto è firmato con questa malefattrice. Hanno preteso dagli Stati la malleva, il che significa che se tu hai un danno, come abbiamo visto, o anche una morte improvvisa, non ti puoi rivalere sulla casa farmaceutica. E poi lo Stato si è rivalso sul cittadino che ha mandato a vaccinare, con assoluta sicurezza, sapendo tutto ciò che stava determinando, consapevole che la casa farmaceutica aveva dichiarato di non conoscere gli effetti a breve, medio e lungo termine.

Gli Stati, noi, abbiamo firmato questi contratti. Sì, ma il vero problema è che se tu hai, per esempio, l’esponente dell’EMA che continua per mesi, se non per anni, a dire che l’iniezione rimane nella spalla dove è inoculata, mentre io ho la tabella di distribuzione nel topo che mi mostra che va negli organi e nel midollo osseo, come puoi tu, capo di un ente in teoria democratico, parlare a milioni di persone, dire una menzogna sapendo che è una menzogna e mentendo a tutta la popolazione per tutto questo tempo?

Perché lo fai? Se in democrazia, al di là di tutto, in teoria lo Stato—cioè il popolo—deve essere il padrone dello Stato, il governo dovrebbe rappresentarci in qualche forma, in qualche maniera. Ma se mi rappresenti, che diritto hai di mentirmi? Se in teoria stai lì per rappresentarmi, ma hai la possibilità e la voglia di mentirmi, di farlo in maniera continuativa… Ecco, questo non mi è piaciuto. No, ma noi interveniamo…

Ricordatevi una cosa: c’è qualcosa di molto importante che dovremmo aver imparato; dovremmo impararne tante da questi anni.”

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