Così furono sospesi i poliziotti che si rifiutano di eseguire gli ordini contro i manifestanti in pandemia: da Trieste a Genova ad altre migliaia di piazze

Pubblichiamo il testo del video che ha portato alla sospensione (da sottufficiale di P.d.S) per comportamento indecoroso nei confronti delle istituzioni. Chiese come sindacalista le dimissioni dell’ex ministro Lamorgese. Così hanno agito in pandemia. Per non dimenticare,

“Ministro Lamorgese, mi rivolgo direttamente a lei. Sono un sottofficiale della polizia di Stato, uno di quelli in strada, uno dei suoi dipendono da ciò che decide lei, rispettando la catena di comando che sicuramente conosce bene. Quello da cui non dipendiamo è però la nostra coscienza, quando si esegue un ordine. Quello che forse non intuisce, e mi permetto di farla riflettere, è che nel momento in cui noi siamo in strada, la polizia con la P in maiuscola, siamo noi. E non mi posso certo lamentare del mio operato, visto che ho eseguito. Ma le farò una confidenza, che forse in questo momento le sfugge.

Finito l’orario di servizio, dobbiamo fare i conti con la nostra, di coscienza. Ho fatto bene, ho fatto male.
La parola servizio è per definizione mettersi a disposizione della gente, della brava gente.
Un tempo la proteggevamo, la gente, cosa che oggi appare una situazione abbastanza disattesa. Lei con il suo operato si allontana ogni giorno che passa dalla brava gente. Non è sufficiente dire noi siamo lo Stato perché quando la gente scende in piazza la si deve ascoltare perché probabilmente quella gente ha un disagio o semplicemente non la vede come lei.
Il suo potere dovrebbe essere quello di dover ascoltare non di far tacere.
Mi creda a Trieste come a Genova, Ancona o altre migliaia piazze. Non ci sono sovversivi, non ci sono terroristi, c’è gente che vuole essere ascoltata.
L’umanità delle persone che sono disposte a farsi picchiare non può essere messa sullo stesso piatto dell’agenda di governo.
Nell’antica Roma esisteva il famoso Veto, cosa che a tutti voi parlamentari oggi sfugge. Il Veto era rappresentato da un tribuno. Anche i romani di allora sembravano più democratici dei parlamentari di oggi.
Non potete far passare un cittadino italiano in piazza che si rifiuta di essere un prodotto più inutile economico di una ditta farmaceutica come un diversivo o un violento. Perché in questo momento non siete diversi dal governo equadregno. Glielo dice chi ha servito e continua a servire il proprio Paese con dignità e onore.
Cara Ministra, la nostra Repubblica riconosce a tutti i cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della nostra società.
Non si faccia ricordare come la peggior ministra d’Italia compia un atto di audacia e umiltà e si dimetta“. 
Il risultato fu la sospensione.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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