Censura e carcere in Inghilterra: è possibile perché la costituzione non è scritta, è consuetudinaria, “sono sostanzialmente onnipotenti e possono decidere quello che vogliono”, avv. Fusillo

Da una analisi da a un confronto tra le diverse tipologie di costituzioni nel mondo occidentale emerge in maniera chiara come è stato possibile arrestare le persone in Inghilterra per dei pensieri espressi sui social.

L’Inghilterra ha una situazione un po’ particolare, nel senso che, non avendo una costituzione scritta, ma una Costituzione sostanzialmente consuetudinaria, e avendo un sistema in cui il Parlamento e il Re, che promulga le leggi, sono sostanzialmente onnipotenti e possono decidere quello che vogliono, il livello di garanzie delle libertà dei cittadini è ancora inferiore a quello già scarsissimo e ridicolo che conosciamo noi in Europa o che esiste, ad esempio, negli Stati Uniti con la Costituzione americana“, ha dichiarato l’avvocato Alessandro Fusillo.

Il sistema costituzionale britannico: una debolezza intrinseca?

Le osservazioni dell’avvocato Fusillo pongono sotto esame un aspetto peculiare del Regno Unito: la mancanza di una costituzione scritta, sostituita da una tradizione di leggi e principi consuetudinari. Questo sistema, che si è evoluto nel corso dei secoli, si fonda su norme non codificate che governano il rapporto tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Sebbene tale approccio abbia dato al paese una certa flessibilità istituzionale, Fusillo sottolinea come questa caratteristica lasci anche un ampio margine di discrezionalità ai governanti.

Nel suo intervento, Fusillo evidenzia come il Parlamento e la monarchia britannica possano agire con una libertà decisionale potenzialmente illimitata, in assenza di una carta costituzionale che detti limiti chiari e immutabili ai loro poteri. Questo, secondo l’avvocato, comporta un deficit di protezione delle libertà civili rispetto a paesi con costituzioni scritte, dove i diritti dei cittadini sono sanciti formalmente e non soggetti alla flessibilità delle interpretazioni consuetudinarie.

Il confronto con gli Stati Uniti e l’Europa

Un paragone diretto viene fatto con gli Stati Uniti, dove la Costituzione è stata pensata fin dall’inizio per fissare limiti chiari ai poteri dello Stato e per proteggere in modo esplicito i diritti individuali. La Costituzione americana, infatti, non solo stabilisce una serie di garanzie attraverso gli emendamenti, ma crea anche un sistema di pesi e contrappesi tra i diversi poteri governativi, il che offre una protezione aggiuntiva contro potenziali abusi di potere.

Il livello di garanzie delle libertà dei cittadini è ancora inferiore a quello già scarsissimo e ridicolo che conosciamo noi in Europa o che esiste, ad esempio, negli Stati Uniti con la Costituzione americana“, afferma Fusillo, sottolineando come la situazione nel Regno Unito, secondo la sua analisi, sia ancora più preoccupante rispetto a quella di molti paesi europei, dove, seppur con difetti, esistono costituzioni scritte che stabiliscono un quadro più definito per la protezione dei diritti fondamentali.

La delusione della Brexit

L’avvocato Fusillo affronta anche la questione della Brexit, vista da molti come un’opportunità per il Regno Unito di liberarsi dalle norme dell’Unione Europea e recuperare una maggiore sovranità. Tuttavia, Fusillo ritiene che questo distacco non abbia portato i benefici attesi, soprattutto in termini di libertà individuali.

Si può notare anche che la Brexit evidentemente non è servita a niente, nel senso che è stato un momento liberatorio, se vuoi, di uscita dall’Unione Europea, ma l’Inghilterra poi si è trovata in una situazione addirittura peggiore rispetto a quella della maggior parte dei paesi europei dal punto di vista dell’oppressione e delle restrizioni“, ha sottolineato l’avvocato.

Secondo Fusillo, il Regno Unito ha scelto di uscire dall’UE sperando in un miglioramento della condizione interna, ma le restrizioni imposte dal governo negli ultimi anni, sia durante la pandemia sia in relazione a tematiche di sicurezza e libertà personali, hanno dimostrato che la Brexit non ha avuto un impatto positivo sul fronte della protezione delle libertà civili. Fusillo sostiene che la libertà di decisione acquisita con la Brexit non ha comportato un miglioramento reale, anzi avrebbe portato a un aumento dell’oppressione rispetto a molti altri paesi europei.

Un sistema in crisi?

Le riflessioni dell’avvocato Fusillo sollevano dunque importanti questioni sullo stato delle libertà civili nel Regno Unito e sulle implicazioni di una Costituzione basata su tradizioni non scritte. La sua critica si inserisce in un dibattito più ampio che coinvolge non solo il Regno Unito, ma molte democrazie occidentali che stanno affrontando sfide crescenti nella protezione dei diritti individuali.

Il confronto con paesi come gli Stati Uniti, che fanno affidamento su un sistema costituzionale rigido e formale, pone interrogativi sulla capacità del modello britannico di rispondere alle esigenze del mondo moderno, dove la tutela delle libertà fondamentali richiede limiti precisi e garanzie inalienabili.

In un’epoca di incertezze politiche e sociali, l’analisi di Fusillo offre spunti di riflessione su quanto i sistemi di governo consuetudinari siano ancora adeguati a garantire i diritti dei cittadini e se sia necessario un ripensamento delle istituzioni per far fronte alle nuove sfide globali.

Altri articoli interessanti