“Il virus Covid è un virus costruito e artificiale, è una chimera. Ancora dobbiamo sapere da chi e perché è stato costruito e con quale finalità”, spiega il dott. Giuseppe di Bella. “Questo virus, in cui sono state inserite alcune sequenze dell’AIDS, non è immunogeno.
Cosa vuol dire? Quando una persona contrae la malattia, può ammalarsi nuovamente. Questo virus non conferisce un’immunità permanente, non è un virus immunogeno.
Se un bambino prende, per esempio, il morbillo, poi non si ammala più di morbillo. Quel tipo di virus conferisce un’immunità permanente.
Se faccio un vaccino con quel tipo di virus, posso ottenere un’immunità permanente, però non uso il virus come tale, lo devo attenuare in modo da non creare danni.
Ma se una persona contrae una malattia e può riprenderla significa che non ha un’immunità permanente.
A maggior ragione, se faccio un vaccino, questo non è sterilizzante e non esime chi ha ricevuto il vaccino dal pericolo di contrarre la malattia. Se non dà una protezione individuale, evidentemente non dà una protezione collettiva.
Che senso può avere questo vaccino? Se non serve per proteggere l’individuo e non protegge la comunità.
C’è tanta gente più autorevole di me che lo ha detto. Recentemente è stato pubblicato un libro dal professor Bellavite e da un altro scienziato sulla patogenesi della proteina Spike. È un volume rigorosamente scientifico e molto documentato. Mette in chiaro una serie di meccanismi e le potenzialità di pericolo, spiegando come si verifica il danno. Ci sono persone in Italia, come il virologo più autorevole che ha ricevuto più riconoscimenti all’estero, al di sotto del Nobel, un allievo di Sabin, il professor Tarro. È stato professore universitario e ha avuto la cattedra. Oltre a lui, c’è Didier Raoult, il primo virologo al mondo dal punto di vista scientifico, quello con più pubblicazioni e citazioni da parte di altri virologi, il Nobel Montagnier. Queste persone, sicuramente autorevoli e competenti, in grado di dare giudizi documentati, cosa hanno detto? Hanno detto la stessa cosa. Hanno detto che il Covid non è un virus immunogeno.
Ora, l’hanno detto loro, io non conto niente, non lo dico io, non faccio altro che riferire informazioni, però questo merita una riflessione. In una situazione del genere, che senso ha?”
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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