Con alti livelli di vitamina D “la curva del cancro sul lungo periodo comincia ad avere una flessione” Mauro Rango

La vitamina D, un nutriente essenziale per la salute ossea e il sistema immunitario, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella prevenzione del cancro. Secondo Mauro Rango, il fondatore di IppocrateOrg esiste una connessione significativa tra il consumo di vitamina D e la riduzione dei casi di cancro a lungo termine. Rango denuncia un complotto orchestrato dalle elite finanziarie e dalle grandi corporation per ostacolare la diffusione di questa informazione.

“L’intera classe politica, sia a livello nazionale che europeo, è di fatto al libro paga delle elite, delle corporation e delle grandi finanziarie. La questione del cancro è diventata una questione di business elevato,” afferma Rango. Egli sottolinea come gli operatori del settore abbiano osservato una diminuzione della curva dei casi di cancro in correlazione con l’aumento del consumo di vitamina D. “Producono studi che affermano che la vitamina D crea danni all’apparato cardiovascolare, bloccando così tutte le iniziative per somministrare vitamina D a chi ne ha bisogno,” continua.

Secondo Rango, il livello considerato sufficiente di vitamina D è fissato al 29%, un valore che egli ritiene inadeguato per un’efficace difesa immunitaria. In passato, i medici di base prescrivevano vitamina D anche per livelli più bassi, ma ora sembra che questa pratica sia stata abbandonata.

Il costo del cancro in Italia nel 2022 è stato di 20 miliardi di euro, una cifra che Rango vede come indicativa di potenziali interessi economici dietro la mancata prescrizione della vitamina D. Questo scenario solleva interrogativi importanti su quanto l’industria farmaceutica e le politiche sanitarie siano influenzate da considerazioni economiche piuttosto che dal benessere dei pazienti.

Mentre la ricerca continua a esplorare i benefici della vitamina D, è essenziale che le informazioni siano divulgate in modo accurato e privo di influenze economiche per garantire che i pazienti ricevano le cure migliori basate su evidenze scientifiche.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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