Il dato statistico che “ci fa comprendere quanto il sistema dell’informazione in Italia sia corrotto”: la maggioranza degli italiani è contro la guerra, non è così per i media

“C’è un dato statistico che ci fa comprendere quanto il sistema dell’informazione in Italia sia corrotto“, spiega Alessandro Orsini.

La stragrande maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi in Ucraina, ma il 99% dei conduttori televisivi, dei direttori di quotidiani e degli speaker radiofonici sono favorevoli all’invio delle armi in Ucraina, quindi favorevoli alle politiche della Casa Bianca. Questo è anomalo, perché ci dovrebbe essere una distribuzione diversa. Se in Italia il 60-70% degli italiani è contrario all’invio delle armi, dovresti avere una proporzione simile tra i conduttori televisivi, gli speaker radiofonici e i direttori di giornali. E sappiamo anche, dai video di famosissimi conduttori televisivi, che in passato dicevano che l’espansione della NATO ai confini della Russia avrebbe causato una guerra, mentre oggi sostengono che la colpa è tutta della Russia e che la NATO è un’organizzazione di santi.

Come possiamo difendere il movimento pacifista da questo attacco così violento e da questo processo di demonizzazione? Michele Santoro sta facendo un lavoro formidabile. Il suo attacco ai principali giornali italiani è durissimo.

La sociologia fenomenologica ci insegna che il processo di istituzionalizzazione è anche un processo di normalizzazione. Grazie a Santoro, oggi i pacifisti sono molto più normali e organizzati. È molto più difficile demonizzare i pacifisti, perché stanno venendo fuori come un movimento organizzato, con un nome, una rappresentanza, e un volto.

Oggi vediamo che è più difficile dire che i pacifisti sono corrotti o in combutta con il Cremlino. Questo fenomeno sta diminuendo per due ragioni: il processo di istituzionalizzazione del movimento pacifista e il fatto che in Ucraina la situazione sta andando malissimo. L’Ucraina ha perso la guerra rovinosamente e irrimediabilmente.

Tutto quello che la NATO poteva dare in termini di armi e munizioni è stato utilizzato nella controffensiva ucraina, che è stata un fallimento colossale. L’esercito ucraino si è autodistrutto e Zelensky non ha conquistato nulla di significativo. La controffensiva ucraina è stata un fallimento totale, e l’Ucraina si è esposta alla contro-offensiva russa. Ora, se Putin dovesse prendere Kharkiv, potrebbe facilmente avanzare verso Kiev, dato che tra Kharkiv e Kiev c’è solo l’Oblast di Poltava.

La strategia della NATO in Ucraina è stata un fallimento totale. L’Ucraina è un paese distrutto, a rischio di attacchi nucleari. I principali giornali italiani dovrebbero riconoscere che la strategia della NATO è stata un colossale fallimento. C’è molto lavoro da fare per difendere il movimento pacifista”.

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