Mangiare carne umana: un racconto su come sia possibile renderlo accettabile

Il giornalista Aldo Maria Valli ha scritto un libro racconto in cui spiega come sia possibile fare accettare un’idea impossible fino a quel momento: mangiare carne umana. Il libro è intitolato Facciamoli mangiare questi bambini. 
In questo racconto noir si immagina, con un sorriso sarcastico, come un’idea raccapricciante possa diventare plausibile e perfino auspicabile. Un apologo ambientato in un futuro indeterminato. Ma che riguarda la nostra realtà.
Il passaggio più delicato è quello tra accettabile e ragionevole.
Si parte da un oscuro professore di antropologia di un’oscura università per arrivare a un oscuro progetto voluto da un oscuro Maestro. Il tutori svolge in un’oscura tenuta agricola, con un’oscura artista e altri oscuri personaggi.
“L’idea, in principio quasi inconcepibile, era rapidamente diventata estrema e poi, con altrettanta facilità, eccola divenuta accettabile. Agendo sapientemente sul linguaggio e sul marketing culturale era stato possibile viaggiare ad andatura spedita. Ma Goodenough non si illudeva. Sapeva bene che ora era in corso il passaggio più delicato: da accettabile a ragionevole. Un passo che a sua volta avrebbe fatto da piedistallo al colpo finale: rendere il concetto talmente ovvio da impedire che potesse incontrare resistenze e imprimergli il sigillo della legalizzazione”.
“Il Good Food, il buon cibo in questione, è qualcosa di innominabile. Eppure, nel mondo immaginato nel fumetto, in un futuro non troppo lontano, è sufficiente l’iniziativa di un manipolo di squinternati perché un comportamento inizialmente inconcepibile diventi semplicemente estremo e poi, nell’ordine, accettabile, ragionevole e perfino raccomandabile”, viene spiegato nell’introduzione al libro.
Nell’introduzione viene spiegata la tecnica applicata nel libro
“Si incominci con l’organizzare un bel convegno sul cannibalismo, con la partecipazione di etnologi famosi. Si scelga una location attraente. Nel programma del congresso si citi un caso esotico. Si faccia in modo che il congresso abbia risonanza e successo. Si manovri in modo tale che gli atti del congresso siano pubblicati da un ateneo prestigioso e il tema, uscito dai soli circoli specialistici, entri nel dibattito pubblico. Si arruolino a tal fine artisti, divi del cinema, influencer e altri personaggi famosi che dichiarino quanto è bello e utile praticare il cannibalismo. Ci si accerti che a tali personaggi si opponga un noto reazionario, uno di quei conservatori impresentabili, bacchettone e pure sovranista. Si sfrutti la disputa per dimostrare che essere contro il cannibalismo è da insensati tradizionalisti. Ci si applichi al lavoro di attenuazione lessicale (abbandonata la parola cannibalismo, si adotti, per esempio, antropofilia). Si manovri perché una drag queen alla Conchita Wurst o una band pro LGBTQI vincano l’Eurofestival della canzone e nell’occasione dichiarino di essere anche a favore dell’antropofilia. Si renda noto che George Clooney, il Dalai Lama e Lady Gaga sono antropofili. Si parli del cannibalismo sexy, pop, trendy. Il cursore ormai si è spostato notevolmente, la finestra di Overton ha viaggiato ed ecco che da un giorno all’altro i più famosi conduttori televisivi si proclamano antropofili, il legislatore depenalizza il cannibalismo e la Walt Disney acquista i diritti della serie «Hannibal» per trarne una versione da destinare ai bambini, con protagonista un giovanissimo criminale antropofago. Vittoria!
La tecnica di comunicazione applicata è la finestra di Overton
“Per capire in che consiste, possiamo immaginare di trovarci in una stanza con un’unica finestra entro la quale è contenuto lo spettro delle idee socialmente accettabili. Tutto ciò che si trova all’interno della cornice costituita dalla finestra è ammissibile; ciò che si trova al di fuori della cornice è intollerabile. Ma la finestra ha una particolarità: anziché essere fissa, si sposta lungo una rotaia e può quindi scorrere, da destra verso sinistra o viceversa. Dunque ecco che i valori, le idee e i comportamenti che in un dato momento si trovano fuori dalla cornice possono, in un altro momento, essere invece al suo interno. Ciò che prima era inaccettabile, può così diventare accettabile. Tutto dipende da dove si trova la finestra. Ovvero, tutto dipende da chi la muove e da come la fa scorrere”, viene spiegato nell’introduzione.
“In genere l’esempio è quello fornito dagli Stati Uniti degli anni del proibizionismo, quando per un certo periodo fu considerato ragionevole introdurre il divieto di vendere alcolici. Poi però la finestra si spostò, ed ecco che lo stesso divieto da ragionevole divenne assurdo, tanto che oggi è considerato inammissibile. Ora, finché si parla di consumo di alcolici si è in un campo ancora piuttosto soft, ma se provassimo con qualcosa di ben più hard?”

Aldo Maria Valli, giornalista, è titolare del popolare blog “Duc in altum”. Per Chorabooks ha curato il libro di monsignor Carlo Maria Viganò “Nell’ora della prova” ed ha pubblicato i volumi “Non abbandonarci alla tentazione”, “Claustrofobia”, “Le due chiese”, “Uno sguardo nella notte. Ripensando Benedetto XVI”, “L’altro Vaticano II”, “La trave e la pagliuzza”, “Ai tempi di Gesù non c’era il registratore”, “Non ponti ma scale” (con don Francesco Ricossa). Con Aurelio Porfiri ha scritto la trilogia composta da “Sradicati”, “Crepuscolo” e “Decadenza”.

Il libro lo potete trovare qui

Altri articoli interessanti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com