Aziende e negozi chiudono mentre i dividendi della finanza non sono mai stati così alti

Mentre i commercianti e gli industriali sono strozzati dalle bollette e sempre più aziende, quelle che possono, stanno pensando allo smart working per contenere i costi e non fallire, la finanza fa affari d’oro. Lo confermano i dati del Janus Henderson Global Dividend Index. Nel secondo trimestre 2022 i dividendi globali hanno registrato un rialzo dell’11,3% su base complessiva stabilendo un nuovo record trimestrale assoluto di 544,8mld di dollari. Tenendo conto della robustezza del dollaro USA e di altri fattori, la crescita sottostante risulta ancora più solida: +19,1%.

Nel secondo trimestre il 94% delle società ha aumentato le distribuzioni o le ha confermate.

  • I dividendi globali hanno superato i livelli pre-Covid. Inoltre, la ripresa è così forte che i dividendi sono ora solo il 2,3% al di sotto del trend di lungo periodo, sebbene tale modesta divergenza possa attribuirsi al recente apprezzamento del dollaro.
  • Janus Henderson  prevede distribuzioni per $1.560 miliardi nel 2022 rispetto ai 1.540 miliardi di dollari attesi lo scorso trimestre. Si tratterebbe di una crescita complessiva del 5,8% a/a, equivalente a un aumento dell’8,5% su base sottostante.

A livello internazionale si sono osservati chiari trend settoriali.

  • I produttori di greggio, in particolare quelli di Brasile e Colombia, hanno contribuito per ben due quinti alla crescita nel secondo trimestre, in ragione dell’aumento dei flussi di cassa legati ai prezzi elevati del petrolio.
  • Altri due quinti si devono a banche e società finanziarie, ma anche le aziende attive nei beni voluttuari, soprattutto le case automobilistiche, hanno pagato dividendi molto più sostanziosi.
  • Di contro, le distribuzioni dei settori tecnologia e telecomunicazioni sono state frenate rispettivamente dalla riduzione dei dividendi speciali e dal taglio netto operato da AT&T.

Sulla situazione  in Italia si è espresso Federico Pons, country head Italia: “Oltre la metà della crescita sottostante del 72,2% delle distribuzioni in Italia è attribuibile alla normalizzazione dei dividendi bancari. Hanno contribuito positivamente anche la ripresa del dividendo da parte di Atlantia, tornato sui livelli pre-pandemia, e il consistente aumento delle distribuzioni di Eni. Nessuna delle società nel nostro indice ha operato un taglio. I dividendi in Italia hanno le potenzialità per segnare un anno record in euro, per quanto il totale in dollari non eguaglierà il risultato del 2021 per via del tasso di cambio”.

E nel frattempo aziende, bar, negozi, piccoli artigiani e non, chiudono perché non possono sostenere le spese delle bollette elettriche e del gas, mentre Eni, partecipata statale aumenta i dividendi, invece di redistribuirli sulle bollette degli utenti. In Inghilterra è già partito un movimento per non pagare. In Italia non è difficile prendere montagne di insoluti. Sulle bollette lo Stato ci guadagna non solo con le partecipate, ma anche con l’Iva che incassa.

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