Porte girevoli Big Pharma: Ranieri Guerra, che volle la legge sull’obbligo vaccinale pediatrico, “nel CdA della Fondazione Glaxo, che produce il vaccino esavalente venduto in Italia”, la denuncia di Paolo Bellavite

“La sottomissione dell’Italia alle strategie globaliste iniziò nei decenni precedenti all’era Covid, con l’obbligo di vaccinazioni pediatriche introdotto dalla legge 119/2017 “Lorenzin”. Tutte le scelte di quel periodo, dalla Federazione degli Ordini dei Medici fino al Governo e al Parlamento, furono influenzate dalla politica e dalle case farmaceutiche, direttamente o indirettamente tramite l’OMS”, scrive in un recente saggio Paolo Bellavite, intitolato Finis Europae: un epitaffio per il vecchio continente e contenuto nel Sedicesimo rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa..

“Al di là dell’inutilità tecnica dell’obbligo vaccinale, si pensi che la manovra sui bambini italiani fu concepita negli Stati Uniti e che la pressione internazionale fu dichiarata nella stessa legge, dove si afferma che era “necessario garantire il rispetto degli obblighi assunti e delle strategie concordate a livello europeo e internazionale e degli obiettivi comuni fissati nell’area geografica europea”.

Quanto agli obblighi assunti, l’unico documento pubblico noto è un comunicato dell’AIFA del 29 settembre 2014, in cui si legge che “L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso alla Global Health Security Agenda (GHSA), che si è svolta venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi, cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama”.

Al summit erano presenti Beatrice Lorenzin, Sergio Pecorelli (Presidente dell’AIFA) e Ranieri Guerra, membro del CdA della Fondazione GlaxoSmithKline. Pecorelli successivamente si dimise per conflitti di interesse con case farmaceutiche. Nel corso del dibattito parlamentare, l’on. Adriano Zaccagnini presentò un’interrogazione (n. 4-16962) sottolineando il rischio che le strategie vaccinali italiane fossero condizionate da logiche commerciali. In essa si chiedeva se «sia lecito che il dirigente del Ministero della Salute, Ranieri Guerra, firmi atti pubblici sui vaccini sedendo, come da curriculum, nel CdA della Fondazione Glaxo, che come noto produce il vaccino esavalente venduto in Italia».

Non risulta che tale interrogazione abbia avuto conseguenze; anzi, prima del cambio di governo avvenuto nel 2018, la Lorenzin fece nominare Ranieri Guerra dirigente della stessa OMS. Il cerchio si chiude.

Anche se si spera che gli obblighi e i ricatti vaccinali appartengano alla storia passata, i tentativi di controllo globale, sfruttando ogni “emergenza”, non sono affatto archiviati. Inoltre, non dimentichiamo che la legge 119/2017 pesa ancora sulla vita quotidiana dei bambini e delle famiglie italiane. Molte delle critiche fatte ai “vaccini” Covid, inclusa la mancanza di studi di follow-up controllati, di lungo termine, una seria valutazione di farmacovigilanza, del rapporto benefici/rischi e del peso della corruzione politica sulle strategie vaccinali, si applicano ai 10 vaccini introdotti da quella legge.

Una legge che avrebbe dovuto essere revisionata dopo 3 anni, ma ciò non si è verificato, nel silenzio di chi la volle e firmò”.

Qui potete trovate il Sedicesimo rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa

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