Marcia della pace ad Assisi: ” fuori l’Italia dalla guerra, fuori l’Italia dalla Nato, le persone morte sono nostri fratelli e sorelle”

Cinque minuti di silenzio per iniziare la marcia della pace ad Assisi: “Fuori l’Italia dalla guerra, fuori l’Italia dalla Nato”, riportano gli striscioni. Ci sono famiglie, bambini, persone più mature, anziani, tutti uniti da un unico obiettivo concreto: la pace.

“I governanti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna hanno fatto saltare questi accordi, non hanno interesse per il nostro futuro”, spiegano gli organizzatori. “Ricordo le parole di un grande italiano che viene usato in maniera strumentale dal governo Meloni, si chiamava Mattei, che diceva di voler prefissare come futuro un’Italia che fosse costruzione di pace e di valori per i giovani. E questa è la cosa più importante in questo momento: mettere al centro la pace, in un momento in cui l’escalation militare continua in maniera spasmodica, con centinaia e centinaia di armi in Ucraina. Noi diciamo che questi soldi devono essere utilizzati per tutta quella fascia di popolazione che oggi in Italia vive in condizioni di povertà assoluta.

Il mio progetto e il progetto di tutti quelli che hanno fatto parte di questo comitato di cittadini per l’Italia. Questa marcia parte dal basso, da cittadini come me. Questo vorrebbe essere il primo passo verso la costruzione di un’assemblea nazionale per la pace, una pace per tutti, di tutti i popoli, perché noi ce la dobbiamo prendere con i potenti, con i venditori di armi, non con gli altri popoli. Sono i popoli che soffrono, sono soprattutto i bambini che soffrono. Tutti i bambini, sottolineo tutti, la pace deve essere per tutti. Sono nostri fratelli, così come lo sono tutta la popolazione palestinese e araba. Vi ringrazio davvero perché è importante essere oggi qui e davvero speriamo che sia una bella marcia per la pace. Viva la pace!

“Vi chiedo di abbandonare le parole, di lasciare le parole, dimentichiamo le parole dette, ridette, ascoltate, scritte, lette e facciamo cinque minuti di silenzio. È un silenzio che vi chiedo di essere intenzionale, collettivo, è un silenzio davanti ai morti, è un silenzio di lutto”, e così, dopo il lutto per i morti, si è iniziato a camminare insieme per la pace.

I cartelli dei partecipanti sono l’esemplificazione di un sentimento sempre più forte: “Chi tace è complice”, “Stop al genocidio”, “Gaza un massacro di inermi con l’aiuto dell’Occidente”, “Stop guerra Made in USA”, “Sia la pace tra i popoli”, “Mai le guerre Made in USA, NATO e UE”, “Articolo 11 fuori l’Italia dalla guerra”, “Stop the supply of NATO weapons to the Kiev regime”, “Stop la fornitura di armi della NATO al regime di Kiev” e ancora, “Non a mio nome”, “L’Italia ripudia la guerra, i nostri governi la foraggiano”. Ci sono tante bandiere dell’Italia, della Palestina, bandiere della pace, bandiere colorate, semplici cittadini, famiglie.

“La pace è una questione che riguarda l’umanità”, spiegano i partecipanti, “quindi non ci esprimiamo né contro Israele, né contro l’Ucraina, né a vantaggio di una nazione in particolare. Siamo venuti a manifestare il bisogno di pace. Bisogno di pace, pace uguale vita, aprite i cuori alla pace. Siamo solo per la pace, basta guerra e basta armi. Sulle orme di San Francesco, ricordiamoci che lui era il simbolo della pace universale e da qui, da Assisi, deve ripartire questo messaggio per tutto il mondo. Pace!”

Dal palco ad Assisi, la patria di San Francesco, un grido unanime:

“La pace senza giustizia oggi non basta, credo. Oggi 60 persone sono morte, ieri 200, l’altro giorno 300; siamo ormai diventati un numero. A questi sionisti non basta assassinare i bambini di Gaza. Un ufficiale dell’esercito dice che vede tante bambine ancora a Gaza, che dobbiamo fare un lavoro completo.

Ma non so se i nazisti e i fascisti hanno fatto anche questo. Poi si sono spostati in Libano, perché anche lì ci sono tanti bambini, tante donne civili. Stanno assassinando tutti. Le ultime notizie parlano anche dello Yemen e poi dell’Iraq. Sono meglio di noi, a volte. Non lo so, se hanno un cane gli vogliono anche molto bene, ma non vedo un cane che vada ad assassinare o uccidere un altro. Invece oggi i sionisti lo stanno facendo; le chiese sono distrutte, le bombe non distinguono tra cristiani, musulmani e anche ebrei. Tutti stanno morendo. Cosa state facendo? Il Vaticano cosa sta facendo? I preti della domenica cosa pregano? Cosa dicono ai fedeli? Ditelo almeno, ma anche se fossimo un numero come palestinesi, va bene, ma ditelo, ditelo anche questo numero. Siamo dannati, siamo bestie, va bene, ditelo. Siamo terroristi, ditelo. Il bambino che non mangia, che non beve latte da una settimana è un resistente.

Oggi la resistenza palestinese è fatta da tutto il popolo, è fatta anche da voi, è fatta dal mondo libero. Grazie a voi dobbiamo sempre alzare la voce, dobbiamo anche dire no alla guerra, no alle armi in Ucraina perché stanno morendo gli ucraini. I russi sono brave persone, sì, sono brave persone, ma ci hanno detto che i russi sono cattivi. Ma qui ho mille dubbi, perché i russi non sono cattivi. I russi hanno rifiutato le bombe, i bambini palestinesi massacrati con le bombe dell’Occidente, e non solo con bombe americane, non solo con bombe israeliane. Guardano e nessuno ha il coraggio. L’altro ieri si è astenuta. Questo è il nostro governo in Italia. Dobbiamo dire basta, dobbiamo alzare le nostre voci, ma deve stare nel pensiero.

Perché lo Stato bellico non ci rappresenta, uno Stato che manda armi per uccidere anche gente civile. Dappertutto, la Nato è un’organizzazione criminale, fatta per uccidere. L’abbiamo visto in Iraq, in Libia, in Siria, dappertutto. Non fa altro che assassinare la gente, o progetta per assassinare la gente, occupare territori che non c’entrano niente, che non c’entrano con l’Europa o l’Italia. L’Italia è un bel paese, l’Italia vuole la pace, ma il governo va in un’altra direzione. Dobbiamo correggerlo in tutti i modi”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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