Danni da inquinamento elettromagnetico: cos’è il fenomeno della risonanza e perché è pericoloso per l’uomo

“I danni esistevano già con le emissioni dell’intensità pre-modifica dei limiti, e chiaramente la situazione peggiorerà enormemente con l’innalzamento dei limiti”, denuncia l’ing. Alessandro Ratti. “Probabilmente non si conosce la portata dei danni, poiché le onde elettromagnetiche interessano una banda molto estesa, e ogni banda ha una specificità diversa in termini di interazione con l’organismo. Le onde elettromagnetiche comprendono la luce, i raggi gamma e le risonanze di Schumann, e ogni banda ha effetti diversi sull’organismo. Non esiste una caratterizzazione sufficiente per capire cosa succede e quando. C’è molta distanza tra il mondo medico e quello tecnico-scientifico per poter fare un’analisi efficace e mirata su tutte le possibili interazioni delle onde elettromagnetiche con l’organismo.

L’onda elettromagnetica può interagire con l’organismo in vari modi, oltre alla questione dell’intensità. Una maggiore intensità comporta una maggiore incidenza, ma esiste anche il fenomeno della risonanza. La risonanza significa che un’onda specifica reagisce con un elemento fisico o con un meccanismo biologico specifico dell’organismo, come l’attivazione di una proteina o il danneggiamento di una cellula, alterando la biologia dell’organismo in modo significativo. Questo avviene in modo invisibile e sconosciuto in termini di reazione.

Un esempio è il bioscanner di Verrucchio, che riusciva a individuare la presenza di cellule tumorali analizzando le frequenze assorbite. Questo strumento poteva essere utilizzato a fini diagnostici e forse anche per uccidere le cellule tumorali. Tuttavia, esiste ancora una distanza tra il mondo scientifico e quello medico, e le potenzialità di questi strumenti non sono pienamente apprezzate. Così come colpiva le cellule tumorali, una frequenza può colpire una cellula o una proteina dell’organismo e distruggerla in modo selettivo. La questione del 5G ha spinto all’aumento della potenza, poiché questa banda di frequenza viene assorbita più facilmente. Invece di aumentare gli investimenti in infrastrutture, si è deciso di aumentare la potenza delle antenne, causando potenziali danni a chi vive vicino a queste.

Gli effetti dell’ipersensibilità elettromagnetica possono includere problemi neurologici come confusione, perdita di memoria e mal di testa. Il sistema nervoso è particolarmente vulnerabile, poiché si basa su soglie di polarizzazione elettrica. Se queste soglie vengono scombinate dalle onde elettromagnetiche, si crea un rumore di fondo che può portare alla confusione e al malfunzionamento dei meccanismi di memoria e ragionamento. Questo potrebbe già essere un problema comune a molte persone, attribuito erroneamente all’età e allo stress.

L’aumento della potenza delle onde elettromagnetiche può alterare processi biologici a livello di DNA e di funzionamento delle proteine, favorendo ad esempio lo sviluppo di tumori, come riscontrato nei topi. Gli effetti sono molteplici e il campo di studio è ancora oscuro.

L’ipersensibilità elettromagnetica può anche influire sulla digestione, poiché il sistema nervoso ha una forte componente neurologica.

Nonostante l’elettrosensibilità non sia ancora riconosciuta come patologia ufficiale in molti paesi, in Svezia alcune persone ricevono una pensione per questi problemi.

Il fatto che non sia riconosciuta come patologia non significa che i problemi non esistano. Alcuni effetti sono stati verificati scientificamente e, in alcuni casi, sono state assegnate pensioni.

Tutti noi siamo esposti a un bombardamento continuo di onde elettromagnetiche, e questo aumento significativo della potenza avrà un impatto maggiore su chi vive vicino alle antenne. I danni sono certi e più che scontati, poiché queste onde possono colpire persone e animali, alterando il loro funzionamento biologico in modo significativo.”

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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