Le strategie per imporre l’obbligo vaccinale con il Covid sono le stesse utilizzate in passato per i bambini, Loretta Bolgan

“Ho vissuto altre battaglie: la legge Lorenzin,  ma anche tutto il lavoro che è stato fatto in Commissione parlamentare, quindi il lavoro sui militari e, in precedenza, anche il lavoro per le vaccinazioni facoltative”, spiega Loretta Bolgan, Presidente dell’Associazione Bolgan Studi e Salute. “Ho quindi più di 20 anni di esperienza su questa tematica e devo dire che ci sono situazioni che si ripetono. Esistono modalità di manipolazione sociale che, purtroppo, sono state messe in atto e che nel tempo hanno peggiorato progressivamente la situazione, coinvolgendo una fetta sempre più ampia della popolazione fino ad arrivare al Covid. Quindi, possiamo dire che ciò che noi chiamiamo Covid è stato in realtà un grande esperimento sociale a livello mondiale, che però era già iniziato con i vaccini pediatrici.

A mio avviso, purtroppo, devo dire anche da ciò che vedo come segnali a livello internazionale e soprattutto sovranazionale, c’è stato un successo da parte del sistema, che è riuscito, entro certi limiti, a manipolare dal punto di vista mediatico e linguistico la popolazione, creando una dipendenza tale da portare le persone a compiere determinate azioni contro la propria volontà, azioni di cui conosciamo le conseguenze. Di conseguenza, il rischio è che ci riprovino, e che lo facciano in tempi relativamente brevi, perché il tempo a loro disposizione per riproporre la stessa situazione deve tener conto del fatto che le persone in questo momento sono particolarmente esaurite, non ne possono più. Dopo 3-4 anni di ciò che abbiamo vissuto, le persone hanno veramente bisogno non solo di fare vacanza, ma anche di riprendere la propria vita, le proprie attività, come se nulla fosse accaduto, perché questa è la sensazione che mi arriva: il desiderio di recuperare il tempo perduto, come quando si esce da una brutta malattia e si è in fase di convalescenza, cercando di riprendersi e desiderando ardentemente di tornare alla normalità. In questo periodo di apparente calma, loro stanno già lavorando per prepararci a un’altra situazione che cambierà nome, ma che avrà la stessa identica strategia.

Dobbiamo tenere presente che la vaccinazione è diventata un vero e proprio dogma, un dogma scientifico che però non ha basi solide, ecco perché da 150 anni ci dicono che i vaccini hanno salvato il mondo e che non possono essere messi in discussione. Questo è particolarmente vero per una categoria di professionisti che hanno la responsabilità della salute delle persone. Questa forte convinzione ha portato molti a non mettere in discussione sé stessi e ciò in cui credono, accettando anche questa narrativa. Così si è creata una grande divisione tra chi era favorevole ai vaccini e chi no, una divisione che purtroppo ha portato a conseguenze estremamente drammatiche, ma che a mio avviso ha avuto gli effetti più gravi proprio sui vaccinati.

I non vaccinati, in qualche modo, sono riusciti a trovare una strada per superare ciò che abbiamo vissuto, mentre i vaccinati purtroppo stanno ancora pagando il prezzo della loro convinzione. Sicuramente il progetto Covid, chiamiamolo così, il progetto sociale di manipolazione Covid, ha aperto gli occhi a molte persone che prima erano convinte della validità dei vaccini. Questo ha creato una breccia, che speriamo possa mantenersi e allargarsi.

Quello che dobbiamo veramente mettere in discussione non è la vaccinazione Covid-19 come progetto di ipnosi collettiva, perché non si tratta di un’ipnosi collettiva, ma piuttosto di una vera e propria patologia sociale che è esplosa ad un certo punto perché era stata portata avanti nel tempo, parlo quindi di circa 150 anni, e prima o poi sarebbe esplosa in tutta la sua drammaticità. Le persone, soprattutto i vaccinati danneggiati, sono la testimonianza viva di questo problema e coinvolge una vasta porzione della popolazione. Spero che questo permetta di riaprire il dibattito sulle vaccinazioni pediatriche, sulle vaccinazioni militari, sulle vaccinazioni per l’HPV nei ragazzi, per le persone anziane con l’herpes zoster, ecc. Il sistema vaccinale deve essere assolutamente discusso e messo in discussione per la sua validità, e penso che molte persone, che prima non si ponevano alcuna domanda, ora ne stiano facendo più di una. Questo è assolutamente positivo, anche se doloroso, ma necessario.

Abbiamo capito, spero molti, che è proprio la paura il vero problema. La vaccinazione non protegge dall’infezione, ma protegge dalla paura dell’infezione. Dobbiamo proteggerci dalla paura della manipolazione mediatica, perché è questa che sicuramente scateneranno. Se ne riconosciamo i meccanismi, riusciremo anche a difenderci mentalmente dalla paura”.

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