Pubblichiamo l’art.57 del Patto per il Futuro dell’Onu, in cui c’è la possibilità per il segretario generale di dichiarare e coordinare emergenze globali. Il patto verrà discusso il prossimo 22 settembre.
Azione 57. Rafforzeremo la risposta internazionale agli shock globali complessi.
Riconosciamo la necessità di una risposta internazionale più coerente, cooperativa, coordinata e multidimensionale agli shock globali complessi e il ruolo centrale delle Nazioni Unite in questo senso. Gli shock globali complessi sono eventi che hanno conseguenze gravemente dirompenti e avverse per una parte significativa di paesi e della popolazione mondiale e che portano a impatti su più settori, richiedendo una risposta multidimensionale, multistakeholder, dell’intero governo e dell’intera società. Gli shock globali complessi hanno un impatto sproporzionato sulle persone più povere e vulnerabili del mondo e solitamente hanno conseguenze disastrose per lo sviluppo sostenibile e la prosperità. Un conflitto armato non costituisce di per sé uno shock globale complesso, ma il conflitto potrebbe, in alcuni casi, portare a impatti su più settori. I principi di proprietà nazionale e consenso, equità, solidarietà e cooperazione guideranno le nostre future risposte agli shock globali complessi, nel pieno rispetto del diritto internazionale, inclusa la Carta e i suoi scopi e principi, e i mandati esistenti per gli organismi e i processi intergovernativi delle Nazioni Unite, le entità del sistema delle Nazioni Unite e le agenzie specializzate. Sosterremo il ruolo del Segretario generale, tra l’altro, per convocare gli Stati membri, promuovere il coordinamento dell’intero sistema multilaterale e impegnarci con le parti interessate pertinenti in risposta alle crisi. Chiediamo al Segretario generale di:
(a) Presentare per la considerazione degli Stati membri i protocolli per la convocazione e l’operatività di piattaforme di emergenza basate su approcci flessibili per rispondere a una serie di diversi shock globali complessi, inclusi i criteri per l’attivazione e la graduale eliminazione delle piattaforme di emergenza, assicurando che le piattaforme di emergenza siano convocate per un periodo di tempo limitato e non diventino un’istituzione o un’entità permanente.
(b) Garantire che la convocazione di piattaforme di emergenza supporti e completi la risposta degli organi principali delle Nazioni Unite, delle entità delle Nazioni Unite pertinenti, delle entità e dei meccanismi di coordinamento delle Nazioni Unite e delle agenzie specializzate incaricate di rispondere alle emergenze e che non influenzi o interferisca con il ruolo obbligatorio di qualsiasi entità del sistema delle Nazioni Unite, entità di coordinamento, meccanismi o agenzie specializzate, organismo intergovernativo o duplicazione di processi intergovernativi in corso, incluso il ruolo obbligatorio del Consiglio di sicurezza nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e nel pieno rispetto del ruolo di coordinamento obbligatorio delle Nazioni Unite in risposta alle emergenze umanitarie.
Qui trovate la bozza del Patto per il Futuro
Questo testo è stato tradotto da un software di traduzione automatica e non da un traduttore umano. Può contenere errori di traduzione.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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