Le grandi aziende stanno nel silenzio generale abbandonando gli obiettivi di neutralità climatica. Non sono compatibili con il loro business.
“Alphabet Inc., la società madre di Google, aveva dichiarato la neutralità carbonica dal 2007, acquistando compensazioni per controbilanciare le emissioni delle sue operazioni. Ma nel 2024 ha concluso il suo programma, citando la rapida espansione dei data center AI, che ha causato un aumento del 13% delle emissioni di gas serra di Google nel solo 2023. Negli ultimi cinque anni, queste emissioni sono aumentate di quasi il 50%, portando Alphabet a cambiare i suoi piani, verso la riduzione delle emissioni assolute e l’investimento in crediti di rimozione del carbonio più costosi. Questo cambiamento rappresenta un significativo allontanamento dai precedenti obiettivi di sostenibilità, poiché la spinta a progredire tecnologicamente inizia a mettere in ombra i precedenti impegni ambientali”, spiega Jemma Green fu Forbes.
“Le emissioni di Microsoft sono aumentate del 29% dal 2020, principalmente a causa della costruzione di nuovi data center per supportare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’azienda ha affermato che ciò ha reso più difficile il raggiungimento del suo obiettivo di diventare carbon negative entro il 2030.
Shell, ad esempio, ha abbandonato il suo obiettivo per il 2035 di una riduzione del 45% dell’intensità netta di carbonio, citando “l’incertezza nel ritmo del cambiamento nella transizione energetica”. Questo obiettivo era un obiettivo chiave verso l’obiettivo più ampio di Shell di emissioni nette pari a zero entro il 2050.
Gucci si è impegnata per la neutralità carbonica attraverso compensazioni di carbonio verificate e nel maggio 2023 ha silenziosamente rimosso la sua affermazione di essere “completamente carbon neutral” dal suo sito web. Anche Nestlé ha cambiato il suo focus, allontanandosi dalla dipendenza dalle compensazioni di carbonio e dando invece priorità alla riduzione delle emissioni effettive all’interno delle sue operazioni e della sua catena di fornitura.
Anche EasyJet, un attore significativo nella compensazione del carbonio dal 2019, ha annunciato un cambiamento strategico nel settembre 2022, eliminando il suo schema di compensazione del carbonio a favore di riduzioni dirette delle emissioni investendo in aeromobili più efficienti, carburante per l’aviazione sostenibile e miglioramenti operativi”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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