Guerre: occorre vedere chi le finanzia e chi ricostruirà dopo la pace per capire le vere ragioni del conflitto, Mauro Rango

Mauro Rango, fondatore di IppocrateOrg, ha recentemente sollevato una questione fondamentale riguardante l’interpretazione storica dei conflitti internazionali: la mancanza di considerazione della variabile finanziaria nei libri di storia. Durante una conferenza, Rando ha sottolineato come, nella narrazione tradizionale, i conflitti vengano spesso spiegati attraverso cause economiche, politiche, religiose o etniche, trascurando completamente l’aspetto finanziario. Questo, secondo lui, porta a una comprensione incompleta e talvolta fuorviante della vera natura dei conflitti.

“Se noi pensiamo per esempio a un libro di storia nostro, di noi tre, Elisa, Matteo e me, in quale libro di storia è mai stata presa in considerazione la variabile finanziaria in un conflitto tra due paesi, in una guerra tra due paesi? Mai. Se tu non prendi in considerazione la variabile finanziaria non capisci niente di quel conflitto là, ti indurranno a pensare che la causa è di tipo economico, politico, religioso, etnico, ma mai una causa di tipo finanziario.”

Rango ha illustrato il suo punto con un esempio provocatorio. Immaginiamo, dice, di analizzare un conflitto tra due paesi. Nei testi storici convenzionali, non si troverà quasi mai menzione del ruolo che i finanziatori hanno giocato nel fomentare o sostenere tale conflitto. La storia si concentra sulle cause apparenti e tangibili, mentre ignora chi ha finanziato le guerre e chi ha beneficiato economicamente dalla loro prosecuzione e risoluzione.

“Poi magari vai a approfondire, quando diventi grande approfondisci e vedi che i due paesi in conflitto sono stati finanziati dallo stesso stato e poi vedi che c’è un caso in cui lo stesso ente finanziatore ha fatto i piani di ricostruzione dei due paesi post conflitto e li ha fatti prima dello scoppio del conflitto. Cioè, e allora tu capisci che nel momento in cui tu vai a insegnare…”

Rango evidenzia come, approfondendo la questione, si possa scoprire che spesso i paesi in conflitto sono stati finanziati dallo stesso ente finanziario. Questo ente non solo fornisce i fondi necessari per sostenere il conflitto, ma, in alcuni casi, ha anche già predisposto i piani di ricostruzione per i paesi coinvolti, ancor prima che il conflitto abbia inizio.

Tale scoperta cambia radicalmente la prospettiva da cui si osserva il conflitto: non è più solo una questione di divergenze economiche o politiche, ma una strategia finanziaria complessa orchestrata da poteri che operano dietro le quinte.

“…noi abbiamo anche la Federazione Nazionale che è partita un mese fa delle scuole parentali, abbiamo fondato questa federazione, e il primo passo che vogliamo fare è proprio scrivere, entro un anno, il primo testo per la terza media, dove non andiamo a stravolgere la vita dei ragazzi, ma andiamo a introdurre alcuni passaggi che possono, come dire, porgli il dubbio su alcune questioni, perché già solo se tu introduci questa variabile di cui ho fatto l’esempio, cambia tutto.” Questo testo vuole introdurre nuovi elementi che incoraggino gli studenti a porsi domande critiche. Inserendo la variabile finanziaria nella narrazione storica, si spera di fornire una visione più completa e sfumata degli eventi storici.

Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda dei conflitti internazionali. Rango ritiene che anche solo l’introduzione di questo singolo elemento possa cambiare radicalmente la percezione degli studenti sulla storia. Aggiungere la variabile finanziaria offre una chiave di lettura diversa, che permette di vedere come le guerre non siano solo il risultato di tensioni apparenti, ma anche di intricate dinamiche finanziarie.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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