Medicina: c’è molta confusione tra prevenzione (stili di vita sani) e profilassi (vaccini), la spiegazione del dott. Luigi Marcello Monsellato

“C’è molta confusione tra prevenzione e profilarsi. Io spesso faccio l’esempio del vaccino e del sistema immunitario. Quando io voglio rinforzare un sistema immunitario e uso il vaccino, quella non è prevenzione, quella è profilarsi”, spiega il dott. Luigi Marcello Monsellato.

“Se invece voglio fare una vera prevenzione, devo farla attraverso un nuovo stile di vita, che si basa su una corretta alimentazione, su un movimento fisico adeguato e su un atteggiamento alla vita che sia consono con le realtà che noi viviamo.

Poi la seconda P è la medicina predittiva. Cosa vuol dire? Una medicina che già sulla persona sana riesca a identificare i segni di fragilità o di predisposizione a certe malattie. Poi c’è un’altra più fondamentale, la medicina personalizzata. Perché? Perché ogni persona ha una sua storia, un suo vissuto e quindi arriva ad avere una malattia attraverso un suo percorso personale. È diverso da altre persone che possono avere lo stesso sintomo o la stessa malattia e che quindi hanno avuto altre modalità per raggiungere quel tipo di posizione diagnostico strategica.
Poi abbiamo la medicina di precisione. Perché precisione? Perché dobbiamo smetterla con gli algoritmi, dobbiamo smetterla con i protocolli. Qui ci vuole una medicina sartoriale, una medicina adatta alla persona che tenga presente tutto quanto quello che è la sua modalità di mangiare, vivere, chiaramente valorizzando anche i traumi che nella vita questa persona può aver realizzato.
Poi c’è una penultima medicina che è la medicina potenziativa. Perché? Perché noi partiamo da questo posto scientificamente dimostrato che tutti quanti noi nasciamo con delle risorse di autoguarigione, con dei poteri di autoguarigione. Noi dobbiamo implementare questi poteri, dobbiamo supportarli e non bloccarli attraverso l’uso certe volte intempestivo, malsano, di un eccesso di parmacologia e quindi di farmaci che noi possiamo assumere.
Infine c’è una medicina partecipativa, il paziente. È l’unico anello che può guarire? Il paziente. Il quale paziente deve essere reso edotto di come lui sta creando quello che ha. Solo così si può arrivare ad una vera autentica guarigione”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

Leggi le ultime notizie su www.presskit.it

Può interessarti anche: Bloccare la medicina obbligatoria, la democrazia è andata in cortocircuito

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Seguici su Sfero: https://sfero.me/users/presskit-quotidiano-on-line

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.

Altri articoli interessanti