Limite dei 14 giorni per gli effetti avversi da vaccino: “dipenda da una legge il fatto che non si indaghi oltre, nascondendo la verità”, avv. Fettolini

Se gli eventuali effetti avversi della vaccinazione Covid non si verificano in un periodo di 14 giorni dopo l’iniezione, non sono collegabili al farmaco somministrato. “Dipende da questa legge il fatto che non si indaghi in quella direzione?”, si chiede l’avv. Pier Luigi Fettolini. “Hanno provato a nascondere la verità in tutti i modi, per esempio raccomandando di non fare le autopsie, il che ovviamente è uno scempio.

“Sarebbe stato molto utile farle al fine di capire per quali motivi le persone morivano. Invece veniva raccomandato di non eseguirle. Poi sono state fatte perché un paio di medici hanno disobbedito a queste raccomandazioni. Ogni tanto qualche medico ci dà motivo di essere orgogliosi della classe medica.

Per nascondere la verità hanno provato anche delimitando temporalmente il tempo di manifestazione degli effetti avversi: se nei primi 14 giorni non si verificano degli effetti avversi, viene esclusa ogni correlazione. L’hanno fatta molto sporca perché praticamente fanno passare come effetto avverso la semplice insorgenza di allergia agli eccipienti. Se in quei 14 giorni non hai un effetto avverso e ce l’hai successivamente, non puoi ricondurlo, mettendo insieme quelli che sono gli eccipienti del siero con la sostanza vera e propria.

Facciamo l’esempio della stricnina: se assumi la stricnina, non è che l’effetto avverso è collegato agli eccipienti, è collegato alla stricnina perché è un veleno in sé. Quindi hanno fatto un po’ il gioco delle tre carte e hanno messo questo limite dei 14 giorni.

Mi domando: si può mettere un limite al tempo entro il quale potrebbero verificarsi degli effetti avversi? Come fanno a saperlo prima? Allora no, non puoi saperlo e soprattutto a maggior ragione non puoi saperlo quando si tratta di un trattamento sperimentale, nel senso che tu non hai una letteratura scientifica che ti possa dire un termine massimo entro il quale gli effetti avversi si possono verificare. Quindi noi non sappiamo entro quanto tempo ci possa essere la manifestazione di questi effetti avversi, e se si trasmettano di generazione in generazione perché per il fenomeno della retro-trascrizione dell’RNA, che era quello di cui parlava Montagnier, che venne definito rincoglionito perché metteva in discussione la bontà di questi elisir di corta vita.

Va da sé che le provano tutte, perché sanno benissimo che gli effetti avversi ci sono. Adesso non li negano nemmeno più.

Speranza ha riconosciuto che sapeva che il 20% degli effetti avversi erano effetti avversi gravissimi, quindi ne era pienamente consapevole. Ben oltre i 14 giorni, presumo…

Gli effetti avversi potrebbero addirittura verificarsi di generazione in generazione così come può essere per tutte quelle donne che sono state sierate durante la gravidanza. Lì possiamo solo immaginare quali sono i possibili danni sui feti.

È un punto interrogativo, lo vedremo purtroppo nei prossimi lustri”.

 

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