Il nuovo libro di Giuseppe di Bella parla di come guarire dai tumori senza operazioni e chemio. “Il rifiuto della verità è colpevole. Il rifiuto della verità porta alla perdita della vita. O non l’hanno intuita bene, o se qualcuno l’ha intuita, l’ha nascosta”

Parliamo di prevenzione terziaria. “Con molto rispetto”, spiega Giuseppe di Bella, “vogliamo richiamare l’attenzione della comunità scientifica su determinate possibilità logiche, razionali e documentate già con risultati concreti. Nel libro ho spiegato il meccanismo d’azione e il motivo per cui possiamo ottenere un incremento dell’aspettativa di vita. Il meccanismo è semplice: la biologia umana, così come quella animale, ha delle funzioni che sono chiare, semplici, matematiche. Basta seguirle.

Per quale motivo cresce una cellula? Perché utilizza delle molecole che la fanno crescere. Qual è la più potente di queste? L’ormone della crescita, noto come GH (Growth Hormone). La parte più estesa, ricca di figure, documentazioni e bibliografia nel libro riguarda proprio questo: richiamare l’attenzione su questo fattore determinante e gravemente sottovalutato. La base della proliferazione tumorale di tutti i tumori, senza eccezione, è l’ormone della crescita. È incontestabile, non lo si può contestare: è matematico. Se la matematica, la chimica e la biochimica non sono opinioni, allora questo è un dato di fatto. È ora che si prenda atto di questa realtà, perché non si può continuare a ignorarla. Il tumore alla mammella è la prima causa di morte per le donne in tutto il mondo, nonostante esista la possibilità di abbattere decisamente una prognosi infausta.

Come? Intervenendo sull’aspetto più importante dell’inibizione della crescita tumorale: l’ormone della crescita. Se somministro un prodotto che riduce in maniera significativa la capacità della cellula tumorale di utilizzare l’ormone della crescita, come la somatostatina e i suoi analoghi, inevitabilmente miglioro questa prognosi. Guariscono tutti? Si fanno miracoli? No, ma una percentuale molto più elevata sopravvive, e in condizioni di vita migliori.

Perciò, questo triste primato, che è la prima causa di morte, può essere abbattuto. Questo è un elemento fondamentale, logico, razionale, documentato e verificabile. Se la crescita del tumore avviene essenzialmente grazie all’ormone della crescita, cosa si può aggiungere? La prolattina, che è ancora sottovalutata. Nell’ipofisi anteriore ci sono due ormoni su cui si basa la proteosintesi e la crescita: l’ormone della crescita e la prolattina, che funzionano insieme e producono gli stessi effetti. Utilizzando i rispettivi inibitori, io rallento la progressione del tumore. Possono essere usati insieme agli altri protocolli, come chemio e radio? Certamente, e in tal caso si ottiene un notevole incremento dell’aspettativa di vita e aumentano notevolmente le possibilità di successo.

Questi sono dati di fatto. Questo è un aspetto molto importante.

In tutto il mondo, la prima causa di morte per le donne è il tumore alla mammella. Quindi, tutti questi progressi, tutti questi miracoli, sono davvero reali? Se in tutto il mondo, lo ripeto, la prima causa di morte per le donne è ancora il tumore alla mammella, possiamo fare di più? C’è qualcosa da aggiungere alle terapie attuali? C’è qualche elemento che non è stato ancora valutato? La finalità del libro è proprio questa: richiamare l’attenzione sul fatto che oggi, nonostante tutti i mezzi a nostra disposizione, la prima causa di morte per le donne è il tumore alla mammella. E non solo questo: i tumori cerebrali sono difficili da trattare, è raro che un tumore cerebrale abbia una prognosi favorevole. Parliamo di tumori veri e propri, non di forme benigne, come un astrocitoma anaplastico o un glioblastoma. Malgrado i continui progressi e le scoperte settoriali, l’aspettativa di vita rimane tra i 15 e i 18 mesi. Il libro “Prevenzione del terzo emergente” cerca di evidenziare che c’è qualcosa in più che si può fare. Questo è il punto.

I casi trattati con le nostre cure li abbiamo pubblicati; li trovate sulle banche dati.

Giuseppe Di Bella è il mio nome, ma lo studio è di mio padre. Andate a vedere i risultati sui tumori cerebrali, sui glioblastomi. L’aspettativa di vita così breve e drammatica può essere notevolmente prolungata in tutti i casi? Non sempre, ma in molti sì, soprattutto se si interviene precocemente. Abbiamo pubblicato casi di donne guarite da tumore alla mammella, senza operazione, senza chemio e senza radio. Tutti? No, ma in alcuni casi sì. Questi sono gli unici casi di guarigione senza operazione, chemio e radio.

I risultati li abbiamo ottenuti, ma attenzione, sono pubblicati, andate a vedere. Abbiamo avuto risultati ancora migliori sul tumore alla prostata. La prossima pubblicazione che faremo riguarderà proprio questo. Nei tumori della mammella, oltre a questi fattori, spesso c’è un altro ormone che stimola la crescita: l’estrogeno. L’inibizione degli estrogeni va benissimo, ma il più importante da inibire rimane l’ormone della crescita.

Stesso discorso per i tumori della prostata e per tutti i tumori. Se andate a vedere sulle banche dati mondiali, su PubMed, digitate “somatostatina” o il suo analogo “octreotide” e “cancer therapy”, troverete 38.000 pubblicazioni. È mai possibile che ancora oggi 38.000 pubblicazioni sulla maggiore banca dati biomedica mondiale non siano valorizzate minimamente? Ci sono pubblicazioni di premi Nobel che confermano che la somatostatina, in un’ampia varietà di tumori, ha un effetto antitumorale sorprendente. Ho a disposizione pubblicazioni essenziali e autorevoli. Perché non le utilizzano? Che cosa stanno aspettando?

Il libro “Prevenzione terziaria del tumore” non è una polemica, è una proposta. Signori, prendete atto che questa è una situazione che deve essere migliorata, non può continuare così. Abbiamo elementi certi, è un dato di fatto chimico, biochimico e dimostrabile. Ma per quale motivo non li utilizzate? Inoltre, la somatostatina, inibendo l’IGF-1, che è anch’esso strettamente dipendente dall’ormone della crescita, ha un effetto di inibizione tumorale multiplo. La crescita tumorale, sostenuta dall’ormone della crescita, è una cascata di fenomeni proliferativi. Se blocco questa cascata, impedisco la proliferazione. Lo stesso vale per i tumori cerebrali, che sono micidiali, e per i sarcomi: anche in questi casi abbiamo pubblicato risultati.

Quello che ho scritto nella prevenzione terziaria non è una polemica, né un atto di accusa. È un invito a prendere atto che determinate prognosi così gravi possono essere migliorate. Come? Applicando ciò che la biologia ci offre, utilizzando elementi fisiologici e non tossici. Il nostro cervello, nell’ipotalamo, produce naturalmente somatostatine, quindi non è necessario introdurre prodotti tossici. Se a questo aggiungiamo la soluzione di retinoidi di cui parlavo prima, praticamente acido retinoico, beta-carotene, xylotola, vitamina A classica, solubilizzati in un rapporto 5:100:1 con vitamina E, interveniamo su due obiettivi strategici del tumore.

Quali sono questi obiettivi? L’obiettivo strategico è quello che in guerra ci fa vincere la guerra, mentre l’obiettivo tattico è quello che ci fa vincere una battaglia. Attualmente, la medicina è orientata su obiettivi tattici, che possono dare ottimi risultati, ma temporanei. Se voglio ottenere un risultato strategico a lungo termine, devo abbattere la proliferazione tumorale intervenendo sull’ormone della crescita e sulla prolattina. Se le cellule tumorali diventano sempre più resistenti agli attacchi, devo intervenire sul meccanismo biomolecolare con cui la cellula tumorale seleziona e trattiene le resistenze agli attacchi. Esistono prodotti che, se usati precocemente, possono avere effetti risolutivi. Anche se usati tardivamente, comunque, possono prolungare l’esistenza in modo più accettabile.

Quali sono questi prodotti? Tre retinoidi, elemento cardine dell’immunità: la vitamina D3, la melatonina e la vitamina C. Se consultate la letteratura, troverete un’enorme quantità di informazioni su questi dati biologici, che ci ha dato il Padre Eterno, non le multinazionali. Uno degli effetti più straordinari di questi elementi è il loro sinergismo: funzionano perfettamente insieme e non hanno solo un effetto additivo, ma moltiplicativo. La soluzione di retinoidi ha recettori sulla membrana del nucleo delle cellule tumorali, ma anche delle cellule sane. I recettori sono come delle serrature. Se somministro la soluzione di retinoidi a un paziente oncologico, questi attivano i recettori nella membrana che copre il nucleo. Che cosa succede? Si forma un fattore di trascrizione che va a contatto con le sequenze del DNA. Inoltre, accanto a questi recettori ci sono quelli della melatonina, e se li attivo con la melatonina, ottengo una reazione simile. Ci sono anche recettori della vitamina D. Se somministro contemporaneamente retinoidi, melatonina e vitamina D3, attivo queste tre localizzazioni recettoriali e ottengo fattori di trascrizione che agiscono direttamente sui codici della vita, dove avvengono le mutazioni, con un effetto differenziante e anti-mutazioni.

Per facilitare questo processo, abbiamo recentemente introdotto il butirrato di sodio, che è spiegato bene nel libro, poiché rilassa il DNA e lo rende accessibile ai fattori di trascrizione. Questi prodotti vanno a bersaglio. Che cosa significa? Significa che quel percorso di mutazioni, il più insidioso e invisibile, viene frenato se intervengo in tempo. Pertanto, la prevenzione terziaria consiste nell’intervenire sulle strutture portanti della biologia tumorale, sul meccanismo di proliferazione e sul meccanismo di difesa della cellula tumorale che, mutando, evade l’attacco.

Ho cercato di spiegarlo nella maniera più chiara possibile, ma soprattutto di documentarlo a livello chimico, biochimico, di biologia molecolare e con la letteratura internazionale, sperando di ottenere quale risultato? L’obiettivo è la vita. L’obiettivo è la vita, e la vita si raggiunge solo attraverso la verità. Questa è una verità, la biologia molecolare… Queste sono verità sottovalutate fino ad ora. Ma nel momento in cui vengono proposte nella maniera più chiara, documentata e evidente possibile, la mancata valorizzazione diventa colpevole.

Il rifiuto della verità è colpevole. Il rifiuto della verità porta alla perdita della vita. Non si esce da questo. Per preservare la vita, bisogna passare attraverso la verità. L’unica via è quella, non ci sono altre strade. L’unica via per arrivare alla vita è la verità. O non l’hanno intuita bene, o se qualcuno l’ha intuita, l’ha nascosta”.

Fonte

Qui trovate il nuovo libro di Giuseppe di Bella, “La prevenzione antinfettiva e oncologica secondo la medicina basata sull’evidenza. Per superare la «medicina al contrario» imposta dall’élite globalista”

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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