La discussione sulla legge Lorenzin, riguardante l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i bambini, continua a suscitare un dibattito acceso e polarizzante. Il dott. Giuseppe di Bella ha recentemente espresso forti preoccupazioni in merito. Durante una dichiarazione, Di Bella ha dipinto un quadro drammatico della situazione attuale, descrivendo un bambino di appena un anno sottoposto a un regime vaccinale intensivo.
Di Bella ha sottolineato come questo bambino, “un povero Cristo”, venga costretto a ricevere fino a 12 vaccini, con l’aggiunta, in alcuni casi, di un vaccino contro il Covid e le sue varianti. “Un bambino, un poveretto, un povero Cristo, gli rifilano 12 vaccini, forse qualcuno anche di più, addirittura anche un vaccino Covid, le varie varianti del Covid,” ha dichiarato Di Bella, “al di fuori di tutta una serie di studi che hanno certificato un rapporto positivo tra utilità da una parte e rischio e tossicità dall’altra.”
L’intento di Di Bella è chiaro: vuole richiamare l’opinione pubblica a una maggiore consapevolezza e autodeterminazione. “Quello che bisognava fare è stato anche il mio intento di chiamare, per quello che posso fare nel mio picco, l’opinione pubblica a diventare artefice del proprio destino, non di essere in balia di circoli di potere di cui si sta vedendo sempre più chiaramente quali sono le reali finalità.” Egli sostiene che è necessario diventare artefici del proprio destino, piuttosto che rimanere in balia di “circoli di potere” le cui reali finalità stanno diventando sempre più evidenti. Questa presa di posizione non è solo sua; Di Bella afferma di essere supportato da molte altre persone, alcune delle quali ancora più autorevoli, che condividono le sue preoccupazioni. “Se qualcuno non li mette in guardia, evidentemente non sono solo, c’è tanta gente più autorevole di me,” ha concluso.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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