I like ricevuti sui social ci fanno rilasciare piccole dosi di dopamina, la spiegazione di Giovanni Frajese, “per questo non andrebbero dati i tablet ai piccoli”

“Non so se sapete che mettere uno strumento tipo un social network nelle mani di un bambino significa alterarne proprio la struttura del cervello stesso, perché attraverso, per esempio, i like o altre cose di questo tipo, si rilasciano piccole quantità di dopamina che sono simili a una microdose di cocaina”, spiega Giovanni Frajese a San Martino Buonalbergo al convegno di la Gente come noi.

“Il cervello si sviluppa a quel punto in quel tipo di direzione ed è in grado di provare dei piccoli piaceri che sono proprio additivi, come una droga, rispetto all’approvazione altrui. Per esempio, su questi strumenti, l’approvazione altrui e il numero di like sono ovviamente legati a quanto il tuo messaggio possa essere in qualche maniera accettato dagli altri, quindi uniformato a quello che deve essere il modello imposto attraverso gli algoritmi e tutto il resto. Quindi, riassumo semplicemente dicendo che in questo momento noi siamo l’ultima linea di difesa.

Siamo proprio l’ultimo baluardo, siamo da una parte la generazione che probabilmente ha fallito perché non è stata in grado di trasmettere, almeno al momento, direi a giudicare da quello che vedo nelle rare volte che esco, ai propri figli i valori che a noi sono stati trasmessi dai nostri genitori e, magari, ancora di più dai nostri nonni. Allo stesso tempo, siamo gli unici che hanno un ricordo di un tempo differente, dove la libertà significava qualcosa, dove il contatto umano significava qualcosa, dove l’amicizia e l’amore rappresentavano dei vertici di umanità che rendevano la vita significativa e per i quali valeva veramente la pena di vivere. Quindi la responsabilità, concludo dicendo, è ancora una volta nostra: non solo di accorgerci di quello che la società sta insegnando ai figli, ma anche di essere responsabili e di passare del tempo con i figli che sono piccoli, di non portarli a cena fuori e dargli in mano un tablet come vedo fare a molte persone, mentre noi parliamo delle nostre cose e loro stanno là sopra a scorrere non so cosa. Rendetevi conto che ciò che è stato dato a noi, che ci ha consentito di sviluppare uno spirito critico e libero, viene loro sottratto”.

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